Il bosco è situato a nord poco lontano dalla Chiesa. Come altri boschi dei dintorni (Basalghelle, boschi Crasere e Utia a Francenigo, bosco Zacchi a Gaiarine, bosco Olmè a Cessalto, Lison) quello di Cavalier rappresenta un residuo delle grandi foreste planiziali che in epoca post-glaciale occuparono la pianura Veneta. Viene citato in tutte le mappe catastali di epoca veneziana e successive. È uno dei pochi boschi planiziali della provincia ed è l'unico rimasto, assieme a quello di Cessalto, dei 24 boschi esistenti agli inizi del '700 nella zona di Motta.
È ricco di essenze autoctone per quanto riguarda sia le piante di alto fusto (caducifoglie quali la farnia, il carpino bianco e il frassino meridionale) sia un variegato sottobosco, formato anche da specie ormai rare in pianura: acetosella dei boschi, dafne mezereo, gramigna di Parnasso, giaggiolo susinario, baccaro comune, plantanera comune. Tra gli arbusti si noverano il nocciolo comune e il biancospino comune.
Della fauna fanno parte alcune specie di anfibi come la raganella padana, la rana agile, la rana di Lataste e il tritone punteggiato, mentre tra gli uccelli vi trovano rifugio il picchio rosso maggiore, il picchio verde, l'allocco, il colombaccio, la ghiandaia e il pigliamosche.
Riferimenti
- Bosco di Cavalier - Sito Natura 2000 | arpa.veneto.it (archiviato in web.archive.org)
- Natura 2000 - Site: IT3240017 - Bosco di Cavalier | natura2000.eea.europa.eu/natura2000/SDF.aspx?site=IT3240017
- Michele Zanetti, Boschi e alberi della pianura veneta orientale, nella storia naturale, nel paesaggio, nel costume contadino, Nuova Dimensione, Portogruaro (VE), 1985