Torna a Motta di Livenza − anticipato quest’anno rispetto ai consueti tempi estivi delle precedenti quattro edizioni − il meritorio Festival Luchesi, dedicato al grande compositore e organista di origini mottensi. Non si può non notare come le date prescelte si spalmino nello stesso periodo della campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale, ma non dubitiamo che prevarrà il significato musicale della manifestazione per gli appassionati e gli estimatori del musicista.
Il programma offre un nutrito ventaglio di proposte (localizzate in diverse chiese e luoghi) per conoscere l'opera di Luchesi e l'intorno culturale-musicale in cui operò.
Conosciamo Luchesi
Un excursus musicale dal Rinascimento ai primi del Novecento
Sabato 15 ottobre ore 20.30 | Chiesa di san Pietro Apostolo Fontanelle
Nella serata d'apertura si ascolterà un’anteprima degli stili approfonditi nei concerti successivi: dal barocco di Handel (per organo) e Vivaldi (per flauto) alle polifonie rinascimentali e del primo barocco di Palestrina e Monteverdi per poi avere un assaggio della musica romantica e post-romantica con brani di Grieg, Dvorak e Debussy.
Le esecuzioni sono affidate a Stefano Maso (organo), Eugenio Migotto (flauto) e alle voci della corale polifonica CoroAnzano, diretta da Paolo Stefan. Ad accompagnare i vari brani ci sarà un quartetto d’archi composto da Francesco Marcuzzo e Silvia Da Ros (violini), Stefano Pagotto (viola) e Marco Balbinot (violoncello) ai quali si aggiungerà, per i brani barocchi, Luigi Pradelle all’oboe | → Gli interpreti
È in corso a Motta di Livenza il 3° Festival Luchesi, più ricco di appuntamenti sia musicali sia culturali rispetto agli anni precedenti.
Ne prevede cinque, da venerdì 3 a sabato 25 settembre:
L'entrata è libera ma, per motivi organizzativi, si consiglia la prenotazione all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per consentire la partecipazione anche a chi non potrà essere presente, i diversi appuntamenti saranno trasmessi live sulle seguenti pagine:
Per saperne di più:
Premiata Forneria Marconi - Impressioni di Settembre Live in Japan 2002 | youtu.be/s9jrgvnIwCc
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[a. m.] Ottobre 1971, poco meno di mezzo secolo fa: usciva il primo singolo a 45 giri del gruppo musicale italiano Premiata Forneria Marconi. Sul lato A portava La carrozza di Hans, sul lato B Impressioni di settembre.
La scena rock italiana accolse bene il primo brano, anche perché, prima di inciderla su disco, la PFM aveva presentato la versione originale di La Carrozza di Hans, lunga quasi dieci minuti, al 1° Festival di musica d'avanguardia e di nuove tendenze (27 maggio - 2 giugno 1971), nella pineta di Lagomare, a Torre del Lago, vicino a Viareggio in Versilia, e si era classificata prima a pari merito con Mia Martini (Padre davvero) e gli Osanna (cfr. Osanna, L'uomo, 1971 | youtube.com/cAWQVkLyv3A | youtube.com/XzZ2oh1aBno). Ma fu il secondo brano Impressioni di settembre (4:20 - Mussida, Mogol, Pagani) - in cui viene utilizzato per la prima volta in Italia il moog, strumento simbolo del rock progressivo di quegli anni - non solo a diventare uno dei cavalli di battaglia del gruppo, ma ad imporsi anche come pietra miliare della musica italiana riproposta in nuove versioni da molti altri artisti (Battiato, Antonella Ruggiero, i Marlene Kuntz, Francesco Renga, Ghibli, Dargen D'Amico, Gigi D'Agostino, gli Epica ...).
«Settembre, andiamo. È tempo di migrare». Anche a chi non sopportasse D’Annunzio può piacere l’icasticità del verso che inizia I pastori, l’evidenza rappresentativa con cui è ritratta la transumanza verso le pianure dove passare la stagione invernale, ma anche per le risonanze simboliche di un’erranza esistenziale che è di tutti. Erano i pastori d’Abruzzo, ma quei pastori siamo anche ognuno di noi, allo stesso modo in cui siamo quell’altro primitivo nostro alter ego, il «pastore errante dell'Asia» del leopardiano Canto notturno.
Settembre è transizione del corpo e dell’anima, stagione che ci sospinge fuori dell’euforia estiva al lento ritrarsi invernale, alle riprese, al ritorno ai ritmi consueti, oppure a stacchi netti, a nuovi inizi. Comunque a rivolgere lo sguardo a sè, a raccogliere silenziosamente i pensieri e i bilanci.
La più bella ripresa per l’anima settembrina è musicalmente Impressioni di settembre (1971) della band rock progressive “Premiata Forneria Marconi” - "i Genesis italiani" - allora composta da Franz Di Cioccio, il batterista, Franco Mussida, il chitarrista, Flavio Premoli, il tastierista, Giorgio “Fico“ Piazza, il bassista. Merita di essere chiamata alla storia dopo quasi mezzo secolo dalla composizione, insieme con il suo testo, scritto da Mauro Pagani in collaborazione con Mogol, connubio tra immagini naturali e suggestioni sonore, quasi esperienza panica, totalizzante, di rapporto col mondo.
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Fonte: rollingstone.it/musica/la-guida-definitiva-agli-album-della-pfm
Gli appuntamenti musicali:
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