Domenica 4 ottobre, in occasione della Giornata Nazionale 2020 Case della Memoria, l'Atelier Tulllio Vietri (via Saragozza 135, Bologna) sarà aperto con ingresso gratuito dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00 (si consiglia di prenotare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Anche Venerdì 2 ottobre (dalle ore 18,30 alle ore 21,00) sarà occasione speciale per l'Atelier Tullio Vietri che apre la porta ad amici, conoscenti e amanti dell'arte per raccontare, con le parole della figlia Silvia, un percorso artistico che ha attraversato più di cinquantanni di storia dell'arte, di cultura, di impegno civile (si consiglia di prenotare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
L’Atelier Tullio Vietri è l’ultimo studio in cui tra 1995 e 2008 il pittore ha lavorato e raccolto la più parte delle sue opere, ad eccezione della collezione privata della famiglia. Ora è proprio la collezione privata che ha trovato spazio all’interno dell’atelier, dopo che nel 2017 i dipinti e la grafica che vi erano collocati sono stati acquisiti, insieme a libri e archivi, dal Comune di Oderzo città natale dell’artista e, per sua volontà testamentaria, custode della sua opera.
L’atelier - casa della memoria – rimane come testimonianza di un’esperienza umana artistica e culturale che a Bologna è maturata in lunghi anni di studio e di attività. E vuole essere a fianco del Comune di Oderzo nell’impegnativa opera di valorizzazione dell’opera artistica e culturale di Vietri, tenendone viva la memoria tra quanti lo hanno conosciuto, contribuendo a diffonderne la conoscenza a pubblici più ampi e giovani, sollecitando l’interesse della critica.
Vietri. Cronache italiane 1958 - 2008 | oderzocultura.it
Presso la Pinacoteca Alberto Martini a Palazzo Foscolo, Oderzo Cultura e il Comune di Oderzo hanno allestito la prima ragguardevole retrospettiva di Tullio Vietri, il pittore di origini opitergine attivo a Bologna dalla metà del Novecento al 2008 e scomparso nel 2016. Inaugurata il 3 marzo durerà fino al 2 giugno 2019. Artista e intellettuale, Vietri ha tradotto figurativamente la storia contemporanea nei suoi risvolti socio-economici e antropologici con un linguaggio in equilibrio fra realismo ed espressionismo, per molti decenni, dal boom economico alla globalizzazione, attento alla regressione e alla devastazione incombenti sulle condizioni dell'esistenza individuale e collettiva e sull'ambiente. Il percorso della mostra Cronache italiane 1958-2008 consentirà di visitare ben ottantaquattro opere, ordinate tematicamente e cronologicamente.
Fonte della foto: ilgazzettino.it
Tullio Vietri è nato nel 1927 a Oderzo ma ha vissuto fin dall’infanzia a Bologna. Ha esordito come pittore negli anni Quaranta, raggiungendo fama nazionale negli anni ‘60 e ‘70. Presentato alla prima personale da Aligi Sassù, è stato in rapporti con Giorgio Morandi e ha partecipato a collettive insieme a De Chirico e Carrà, Mirko Basaldella e Corrado Cagli, a Giuseppe Zigaina e Carlo Levi.
Artista-intellettuale del XX secolo, con la sua pittura ha documentato la storia italiana e occidentale dal 1960 ad oggi, interpretandone le dinamiche e i fattori di trasformazione sociale, economica e politica. Ha dato forma a speranze e denunciato delusioni, sottolineato conquiste ed evidenziato le sconfitte nella ricostruzione e nel boom economico, dalla guerra fredda e alla comunicazione di massa e villaggio globale.
Pur partecipando ad importanti rassegne nazionali e internazionali, dagli anni Settanta si è escluso da un mondo artistico sempre più condizionato da esigenze mercantili e privo di autentiche finalità culturali. La ricerca pittorica però non si è mai interrotta, rimanendo confinata nel suo studio. Così la sua figurazione è divenuta più drammatica, con colori ottenebrati, forme sfocate, segni infranti, passando da un solido “realismo” ad un tendenziale “astrattismo”. L’ultima produzione evidenzia una forma sempre più frammentata, una leggibilità sempre più problematica, per esprimere la crisi del mondo occidentale. Il suo lavoro, pur ponendo al centro l’“uomo”, rileva la perdita di prospettiva sociale, civile ed estetica. Vietri si inserisce nella “linea espressionista” dell’arte del ‘900, evidenziando i pericoli incombenti sulla società consumistica che, senza più memoria intellettuale, identità culturale e valori spirituali, rischia di precludersi il futuro. (Cfr Vietri. Sono, persone e non cose | beniculturali.it/mibac).
Vietri. Cronache italiane 1958 - 2008 | oderzocultura.it
Presso la Pinacoteca Alberto Martini a Palazzo Foscolo, Oderzo Cultura e il Comune di Oderzo hanno allestito la prima ragguardevole retrospettiva di Tullio Vietri, il pittore di origini opitergine attivo a Bologna dalla metà del Novecento al 2008 e scomparso nel 2016. Inaugurata il 3 marzo durerà fino al 2 giugno 2019. Artista e intellettuale, Vietri ha tradotto figurativamente la storia contemporanea nei suoi risvolti socio-economici e antropologici con un linguaggio in equilibrio fra realismo ed espressionismo, per molti decenni, dal boom economico alla globalizzazione, attento alla regressione e alla devastazione incombenti sulle condizioni dell'esistenza individuale e collettiva e sull'ambiente. Il percorso della mostra Cronache italiane 1958-2008 consentirà di visitare ben ottantaquattro opere, ordinate tematicamente e cronologicamente.
Tullio Vietri pittore civile, pittore di storia | oderzocultura.it
Parallelamente alla mostra pittorica è programmato un ciclo di conferenze di Roberto Costella, curatore anche dell'esposizione, per approfondire l'inquadramento biografico ed estetico di Tullio Vietri: la sua identità artistica e intellettuale, il rapporto arte-storia e il ritorno al luogo delle origini, Oderzo.
Video | youtube.com/ln4wYzUA5UA
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