Ripropongo il post del 2020 I racconti della Natività, con riflessioni sulla "generazione di Dio" e il mito cristiano (mythos, in greco, narrazione sacra) della natività di Gesù.
[a. m.] La nascita di Gesù come "dio che si fa uomo", generato da una donna, e la resurrezione del Cristo crocifisso dalla morte sono per i credenti i due postulati senza i quali il cristianesimo non sarebbe che un'etica e una morale, non una religione "rivelata". Possono tuttavia impegnare nella meditazione anche chi li ritiene solo dei miti fondanti di una religione - alla stregua di altre narrazioni sacre (mythos, in greco) - data la loro capacità di influenzare e modellare l'immaginario collettivo nelle società umane. L'iconologia e l'iconografia di questi miti (o di queste verità) hanno innervato antropologicamente e culturalmente la comunità dell'occidente e trovato espressioni sia a livello colto nell'arte e nella letteratura sia a livello popolare nel folclore ispirato dal sacro.
Soffermarsi sulla "Natività per antonomasia" non è tanto rimpiangere "veri natali" perduti del passato (da quello originario a quello dei nostri nonni o padri o della nostra infanzia dirimpetto ai natali contemporanei, inautentici, desacralizzati e consumistici); è un modo di restare in ascolto delle risposte date all'arcana interrogazione sull'incarnazione ... attraversando i racconti originari, le "immagini" della musica, dell'arte e della letteratura, i dialoghi tra filosofia e teologia. Di quest'ultimo genere è un vertiginoso libretto di Massimo Cacciari "Generare Dio", inaugurale della collana "Icone - Pensare per immagini" (Il Mulino, 2017) su Maria, la "Mater Dei",
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È giunta alla terza tappa la 3a edizione il Viaggio nel sacro tra Piave e Livenza (l'annuale appuntamento curato e promosso dall'Istituto Diocesano Beato Toniolo. Le vie dei Santi), proposto quest'anno in una formula diversa perché le manifestazioni possano svolgersi in base al mutare delle situazioni e dei regolamenti sanitari. Inoltre i diversi appuntamenti sono stati suddivisi nei mesi di settembre, ottobre e novembre (un fine settimana al mese), per rispondere alla richiesta - dei partecipanti alle edizioni precedenti - di poter essere presenti a tutte le iniziative o a molte senza dover fare delle scelte che escludano l'una o l'altra. Il terzo percorso si snoderà sabato 13 e domenica 14 novembre tra Cessalto, Campobernardo di Salgareda, Campo di Pietra e Salgareda. Programma completo nella brochure: |
Dialoghi: confronti, scambi, opportunità” con Marina Caffiero e Giuseppina Minchella
10 ottobre 2021, ore 10.30-12.30 | Sala Consiliare, Portobuffolè (Piazza Vittorio Emanuele II)
Nel contesto della XXII Giornata Europea della Cultura Ebraica, che si apre domenica 10 ottobre 2021, l’Associazione Culturale Dotmob (in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il Comune e la Pro Loco di Portobuffolè) propone l’evento “Dialoghi: confronti, scambi, opportunità” con l'intervento di Marina Caffiero, docente dell'Università La Sapienza di Roma, e la storica Giuseppina Minchella, dottore di ricerca presso la stessa università (vedi bio-bibliografie), un'occasione per considerare in un’ottica aggiornata la storia degli ebrei e dei loro rapporti con i cristiani, quale capitolo centrale della difficile convivenza tra religioni e culture diverse.
«In Italia la scarsa comunicazione tra storia degli ebrei e storia generale ha fatto sí che essi siano diventati «invisibili» sul piano storico. Si trascurano cosí le indicazioni che l’analisi delle istituzioni, delle norme e dei comportamenti che li riguardavano siano fondamentali per analizzare la ricostruzione storica complessiva della società europea. I caratteri dell’intreccio delle relazioni tra il mondo ebraico e quello cristiano, senza ignorare i conflitti e le paure ma inserendo anch’essi nell’ottica dell’interrelazione costante, compongono una storia unica, non più divisa, fatta di individui che parlano tra di loro e operano spesso insieme» | dotmob.it/.../10-ott-2021-xii-edizione-gece-dialoghi-confronti-scambi-opportunita
[a. m.] La nascita di Gesù come "dio che si fa uomo", generato da una donna, e la resurrezione dalla morte del Cristo crocifisso sono per i credenti i due postulati senza i quali il cristianesimo non sarebbe che un'etica e una morale, non una religione "rivelata". Possono tuttavia impegnare nella meditazione anche chi li ritiene solo dei miti fondanti di una religione - alla stregua di altre narrazioni sacre (mythos, in greco) - data la loro capacità di influenzare e modellare l'immaginario collettivo nelle società umane. L'iconologia e l'iconografia di questi miti (o di queste verità) hanno innervato antropologicamente e culturalmente la comunità dell'occidente e trovato espressioni sia a livello colto nell'arte e nella letteratura sia a livello popolare nel folclore ispirato dal sacro.
Soffermarsi sulla "Natività per antonomasia" non è tanto rimpiangere "veri natali" perduti del passato (da quello originario a quello dei nostri nonni o padri o della nostra infanzia dirimpetto ai natali contemporanei, inautentici, desacralizzati e consumistici); è un modo di restare in ascolto delle risposte date all'arcana interrogazione sull'incarnazione ... attraversando i racconti originari, le "immagini" della musica, dell'arte e della letteratura, i dialoghi tra filosofia e teologia. Di quest'ultimo genere è un vertiginoso libretto di Massimo Cacciari "Generare Dio", inaugurale della collana "Icone - Pensare per immagini" (Il Mulino, 2017) su Maria, la "Mater Dei", la donna chiamata a "generare Dio", e la sua iconografia a partire dalla discesa dell'angelo rappresentata nelle celebri tavole di Piero della Francesca e Beato Angelico.
Nelle chiese di Oderzo sono custoditi anche altri dipinti che riportano al ciclo del Natale. Nella Cappella di San Francesco del Duomo di Oderzo sono esposti l'Adorazione dei Pastori, l'Adorazione dei Magi e il Riposo nella fuga in Egitto, presumibilmente opere di un anonimo pittore veneto tra il XVI e il XVII secolo; nella chiesa della Maddalena, a sinistra dell’altare maggiore, l'Annunciazione; nella chiesa ora dell’ospedale (presente in antico nel demolito convento delle Grazie), la Visita di Maria a Santa Elisabetta ... Ne ha trattato Maria Teresa Tolotto nella rubrica "L'arte sacra nel territorio" del giornale Il Dialogo:
Le matrici che più hanno ispirato la rappresentazione sono i passi dei Vangeli canonici che narrano la natività (Luca e Matteo), i vangeli apocrifi, la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
Vangelo di Luca, 2, 1-21
Vangelo di Matteo, 2, 1-12
Le fonti apocrife sulla natività e l'infanzia di Gesù
I Vangeli apocrifi dell'Infanzia hanno avuto un profondo influsso su tradizione e arte, spiritualità e teologia e, nonostante le censure, anche sulla liturgia.
La Legenda Aurea di Jacopo da Varagine
Jacopo da Varazze (o da Varagine), frate domenicano e vescovo di Genova, compilò nella seconda metà del XIII secolo una raccolta di agiografie (biografie di santi) in forma di "santorale" organizzato secondo l'anno liturgico, intercalate da capitoli dedicati alle principali feste della tradizione cristiana. Nei manoscritti più antichi il titolo dell'opera era Legende sanctorum, ma quello vulgato è Legenda Aurea, latinamente, da non italianizzare per assonanza in "Leggenda Aurea", che comporta un evidente slittamento di significato. Il testo è stato un caposaldo della letteratura cristiana, al quale si sono riferiti molti artisti, soprattutto del Medioevo e del Rinascimento, per illustrare la storia sacra (basti ricordare Giotto per la Cappella degli Scrovegni o Piero della Francesca per le Storie della Vera Croce), e costituisce ancora oggi un riferimento indispensabile per interpretare la simbologia e l'iconografia inserite in opere pittoriche di contenuto religioso.
Nella dimensione della Legenda Aurea, la vicenda storica è interpretata in chiave escatologica, cioè inserita nel piano salvifico che Dio ha predisposto dall'eternità e per l'eternità. Jacques Le Goff indica l'originalità dell'opera appunto in questa capacità - propria solo del cristianesimo - di «strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana per condurre l'umanità alla salvezza» (Il tempo sacro dell'uomo, Laterza, Bari, 2012), cioè intrecciare il tempo liturgico (ciclo annuale) con quello lineare della successione dei santi (tempo santorale, in quanto i santi stessi diventano marcatori del tempo) e con quello escatologico, nel quale l'umanità si dirige verso il Giudizio Universale (cfr. disal.it/Le-Goff-Biografie-Santi).
[ In preparazione ]
Per un prima informazione si può vedere un'utile pagina descrittiva "La Natività nella storia dell'arte" in un blog di Armando Sodano: spazinweb.com
Giotto | La Natività di Gesù
Giorgione | Adorazione dei pastori
Vittorio Sgarbi - La Sacra Famiglia nell’arte | èStoria 2019
Sandro Barbagallo - La Natività nella storia dell'arte | Tv2000it
Massimo Cacciari | Generare Dio (Bologna, 2.12.2017)
Massimo Cacciari | Generare Dio (Museo Poldi Pezzoli, Dicembre 2017)
MARIA | Massimo Cacciari - Lectio magistralis (Monterchi, 8.9.2018)
Massimo Cacciari | Generare Dio. La figura di Maria (con Edoardo Dallari, Gianni Mereghetti)
Massimo Cacciari presenta "Generare Dio" | Dicembre 2017
Si rinnova domenica 27 settembre il Viaggio nel Sacro tra Piave e Livenza, già sperimentato con grande gradimento e partecipazione nella prima edizione del 2019. La formula, che mette in rete varie parrocchie e amministrazioni comunali del territorio e due diocesi, viene riproposta e ampliata ulteriormente in questa edizione del 2020 toccando altri luoghi.
Vedi → «Il Dialogo», n. 9, settembre 2020
Nei quattro itinerari offerti, i partecipanti potranno abbinare a loro piacimento le tappe in cui vorranno essere presenti, combinando la sequenza degli orari mattutini e pomeridiani.
Itinerario 1
Itinerario 2
Itinerario 3
Itinerario 4
Vedi dettaglio locandina | → | ![]() |
Sul Dialogo, periodico della Comunità Opitergina, Maria Teresa Tolotto, curatrice dell'Archivio e del Museo del Duomo, dedica mensilmente uno spazio all'arte sacra del nostro territorio. Le schede, pubblicate dal 2018, costituiscono ormai - a ben giudicare - una raccolta di pregevoli microstudi sui dipinti od altre opere presenti nelle chiese di Oderzo, con notizie aggiornate e vagliate non solo in termini di storia, attribuzione ed iconografia, ma anche di simbologia e significato nell'ambito della cultura cristiana. Questo effetto si ottiene tanto più se è data la possibilità di leggerli riuniti, estraendoli dall'isolamento dei singoli numeri in cui sono comparsi (e potrebbero restare dimenticati). Penso che sia utile dunque riproporli in sequenza e valorizzarli con un accesso facilitato.
di Maria Teresa Tolotto (per il Comitato scientifico “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”)
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Lo stesso periodico, Il Dialogo, tratta spesso anche di altre testimonianze storico-artistico-culturali riguardanti il sacro, le manifestazioni della religione, della religiosità e dell'organizzazione ecclesiastica del territorio, e segnala e recensisce numerose pubblicazioni di autori e argomenti locali in proposito. Trovo utile raggruppare anche i link a questi materiali dedicati lungo gli anni a tali tematiche.
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![]() Periodicamente anche L'Azione Illustrata dedica numeri monografici all'arte soprattutto sacra presente nel territorio, con intenti divulgativi e di valorizzazione, come itinerari al "museo diffuso" che tale patrimonio culturale rappresenta.
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Sul Dialogo, periodico parrocchiale della comunità opitergina, Giuliano Ros è il curatore dal settembre 2017 della rubrica, consueta nelle pubblicazioni religiose, sul “Santo del mese”. La trattazione tuttavia si differenzia da altre analoghe di periodici o bollettini parrocchiali. I necessari elementi agiografici leggendari o storici (biografie del santo) – esposti per l’essenziale – sono messi in relazione con la storia del loro culto nei nostri territori (la diocesi cenedese in senso lato), con il riconoscimento della iconografia e simbologia che li connota e accompagna, con la loro rappresentazione artistica da parte di autori maggiori o minori, senza trascurare il riferimento a feste, riti, o proverbi contadini agro-astronomici.
La struttura di questi articoli, entro i limiti dello spazio editoriale assegnato, risponde, come chiarisce il curatore, ad un metodo preciso:
Le schede finora pubblicate sono oltre venti e costituiscono ormai un insieme di pregevoli medaglioni, criticamente meditati, su alcuni personaggi oggetto di venerazione in ambito cattolico che incrociano la nostra tradizione. Li può apprezzare sia chi è sensibile all’apologetica cristiana e alle virtù morali e anagogiche esemplificate dalle vite dei santi, sia chi si interessa alla dimensione antropologica, simbolica, iconografica e artistica di questo culto, come significativa componente della cultura di genti e luoghi.
a cura di Giuliano Ros
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Bibliografia
VIDEO
Visibile anche in: latendatv.it
L'indagine curata dall'Ufficio Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Provincia di Treviso è basata su documenti di provenienza storica, tratti da saggi e studi eseguiti dai maggiori e più titolati medievalisti. Ricostruendo i principali percorsi compiuti nel medioevo dai pellegrini diretti verso i più importanti luoghi di culto della Cristianità attraverso il Veneto possiamo conoscere i tragitti e le località nelle quali è stata documentata l’esistenza di elementi archeologici, storici, della presenza dei templari o di altri ordini assistenziali dediti ai pellegrini in transito, oppure itinerari desunti da diari stilati dai pellegrini stessi. Inoltre è possibile verificare che cosa della fitta rete di strade, ereditata dall'Impero Romano nella Decima Regio, permanga nel medioevo e corrisponda con i percorsi dei pellegrini e quali di queste vie antiche siano tutt’oggi percorribili.
È la mirabile pala della Vergine col Bambino in trono, i santi Sebastiano, Giovanni Battista, Maria Maddalena, Rocco e i confratelli della Confraternita dei Battuti di Giambattista Cima da Conegliano, appartenuta originariamente al Duomo di Oderzo, asportata dalle truppe napoleoniche all'inizio dell'Ottocento, ora conservata a Milano alla Pinacoteca di Brera.
Domenica 10 novembre 2019 dalle ore 9:30 alle ore 19:00 viene offerta dall'Istituto diocesano "Beato Toniolo. Le vie dei Santi" la possibilità di partecipare ad un percorso guidato negli Oratori e Chiese del territorio:
ore 10.00 | ore 11.30 | Oratorio di San Giorgio, San Polo di Piave | ||
ore 9.30 | ore 11.00 | Oratorio Madonna della Caminada, San Polo di Piave | ||
ore 10.00 | ore 11.30 | Oratorio di San Giuseppe, Oderzo | ||
ore 10.00 | ore 14.30 | Parrocchiale di San Daniele, Cavalier di Gorgo al Monticano | ||
ore 14.30 | ore 16.30 | Chiesa di Santa Maria Maddalena, Oderzo | ||
ore 14.30 | ore 16.00 | Duomo di San Nicolò, Motta di Livenza | ||
ore 14.30 | ore 15.30 | Chiesa di San Bonifacio, Levada di Ponte di Piave | ||
ore 14.30 | ore 16.30 | Chiesa di San Prosdocimo, Portobuffolè | ||
ore 14.30 | ore 16.30 | Oratorio di San Clemente, Cimetta di Codognè | ||
ore 15.00 | ore 16.00 | Oratorio Natività di Maria, Candolè di Salgareda | ||
ore 18.00 | Brindisi a chiusura della giornata presso Palazzo Foscolo, Oderzo |
Quest'anno la ricorrenza del patrono, nel 1387° anniversario della morte, è stata onorata con la traslazione da Ceneda di una reliquia del vescovo opitergino proprio all’interno del duomo di Oderzo. Com'è noto, la leggenda vuole che le spoglie del santo avessero prima preso la strada per Eraclea, centro lagunare dove trovarono rifugio gli opitergini dopo la distruzione della propria città nel 667, e in seguito per Ceneda, dove sono rimaste fino ad oggi.
Fonte: L'Azione.it
Per saperne di più: Tiziano di Oderzo
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