Nella frazione opitergina di Piavon, su iniziativa del Gruppo Alpini, sabato 8 febbraio 2020, alle ore 15, sarà intitolata a Clelia Caligiuri la piazzetta antistante la scuola primaria. Clelia Caligiuri è stata la prima donna italiana insignita del titolo di "Giusto tra le Nazioni" per aver salvato dalla deportazione un’ebrea croata offrendole nascondigli (a casa propria e in altri luoghi) dal settembre del 1943 alla fine della guerra. Emigrata da Napoli in Veneto alla ricerca di lavoro, in quel periodo abitava a Piavon come maestra nella locale scuola elementare. All'inizio della cerimonia ne racconterà la storia Andrea Pizzinat, che - grazie ai suoi articoli pubblicati ne L’Azione nel 2017-2018 - ha contribuito a togliere dal dimenticatoio la vicenda.
[a. m.] Clelia Caligiuri, maestra elementare a Piavon dal 1930, ha ricevuto il titolo di “Giusto fra le Nazioni” per l'aiuto dato all'ebrea jugoslava Sara Karliner durante la guerra.
Nata a Sorrento nel 1904, si era trasferita nel 1930 a Piavon di Oderzo per insegnare come maestra elementare. Dopo il 1943, conosciuta Sara Karliner, un’ebrea jugoslava scappata da Zagabria due anni prima, l'accolse dapprima nella propria casa di Piavon, poi, pur sicura che nessuno in paese l’avrebbe tradita, riuscì a trovarle un nascondiglio più sicuro presso la parrocchia di Lutrano, dove si distingueva per dare rifugio a tanti perseguitati il pastore don Giovanni Casagrande. Sarina passò così gli ultimi tempi del conflitto in paese, visitata frequentemente da Clelia o dalla figlia, che fanno la spola da Piavon a Lutrano per portarle da mangiare.
Clelia Caligiuri è diventata la prima donna italiana, e la prima persona residente in Veneto, a ricevere il titolo di “Giusto fra le Nazioni” il 18 ottobre 1966.
Fonte della foto: yadmedia.yadvashem.org
È stata un'insegnante italiana. Si tratta della prima donna italiana, e della prima persona residente in Veneto, ad essere stata insignita del titolo di Giusto tra le Nazioni. Nata a Sorrento, in Campania, rimane orfana di padre durante la prima guerra mondiale. Nei primi anni '20, una volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento alla scuola elementare, a causa delle ristrettezze economiche lascia la terra natia per il Veneto, spinta dalla prospettiva di ottenere immediatamente una cattedra a causa della carenza di insegnanti in loco. Inizia così ad insegnare a Piavon, all'epoca comune autonomo ed oggi frazione di Oderzo, in provincia di Treviso. Nel 1930 a Pompei sposa Renato De Gregorio, anch'esso sorrentino di nascita, di professione marinaio; i due si stabiliscono definitivamente a Piavon. Allo scoppio della seconda guerra mondiale Renato viene arruolato nel Corpo del genio navale ed aggregato all'equipaggio del cacciatorpediniere Espero. Muore pochi giorni dopo l'inizio del conflitto, il 28 giugno 1940, dopo l'affondamente della nave mentre essa si dirigeva a Tobruk, in Libia.
L'incontro con Sara Karliner | Clelia, rimasta vedova con tre figli, decide di rimanere in Veneto e inizia a dedicarsi al sostegno psicologico e all'aiuto burocratico delle altre vedove di guerra. Nel 1943, su consiglio medico, manda la figlia con la sorella in soggiorno sulle prealpi venete, affittando una stanza in una casa del piccolo centro di Follina. Qui Clelia conosce Sara Karliner, ebrea jugoslava scappata da Zagabria e confinata in paese dalle forze dell'ordine a causa delle leggi razziali fasciste. Tra le due si instaura un forte legame al punto che, all'indomani dei fatti dell'8 settembre 1943, a seguito del clima creatosi dopo l'occupazione tedesca, Clelia aiuta Sara ad "evadere" clandestinamente dal suo confino di Follina, iniziando ad ospitarla clandestinamente nella propria casa di Piavon. In seguito, a causa della folta presenza di truppe tedesche di stanza a Villa Reichsteiner, edificio situato a poca distanza dal centro del paese, Clelia decide di rivolgersi a don Giovanni Casagrande, parroco di Lutrano di Fontanelle, in quel periodo attivo nell'aiuto ai rifugiati. Sara quindi nel luglio del 1944 viene prudenzialmente nascosta presso la parrocchia di quest'ultimo, fino alla fine del conflitto.
Dopo la seconda guerra mondiale | Al termine della guerra, Clelia viene eletta consigliere comunale di Oderzo, candidandosi nelle file della Democrazia cristiana in occasione delle Elezioni politiche italiane del 1946. In seguito, chiede e ottiene il trasferimento in una scuola elementare di Napoli: nel 1948 insieme ai figli si trasferisce definitivamente nella città partenopea dove vivrà fino alla morte.
Sara Karliner invece prende residenza in Israele; la sua storia spinge così lo Yad Vashem a conferire a Clelia il titolo di Giusta tra le nazioni. La cerimonia di conferimento dell'onorificenza si tiene a Gerusalemme il 18 ottobre 1966: nell'occasione a Clelia viene pure concesso di piantare l'albero di rito nel Giardino dei Giusti.
[Voce di it.wikipedia.org consultata il 21.1.2019]
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