[a. m.] Antonio Montemezzo, figlio di un farmacista giunto da Venezia a Oderzo, nacque a S. Polo di Piave (Treviso) l'11 dicembre 1841. A quattordici anni si trasferì con la famiglia a Venezia. Qui nel 1858 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, che frequentò per un decennio insieme a Guglielmo Ciardi e ai fratelli Eugen e Julius Blass. Dopo una breve permanenza a Vienna nel 1870, l'anno dopo si stabilì a Monaco di Baviera, dove rimase fino alla morte nel settembre 1898 a soli 56 anni. All'interno della scuola pittorica di Monaco si distinse come autore versatile di paesaggi e di animali.
Il nome di Antonio Montemezzo ha incontrato il favore di collezionisti, mercanti e studiosi dell'arte interessati alla pittura dell'Ottocento, ma sono rimasti problematici il riconoscimento e la catalogazione delle sue opere, mancando a lungo una letteratura critica utilizzabile su questo significativo artista. A tale dispersione e confusione contribuì anche l'improvvisa decisione della nipote Wanda Montemezzo di sbarazzarsi nel 1982 delle cose fino ad allora conservate con tanta gelosia dalla nonna Fanny e dalla madre Antonia. Un trafficante riuscì a svuotare la soffitta dei quadri, bozzetti e disegni di Antonio Montemezzo e di suo figlio Vittorio, persino di croste e scarabocchi, tentativi maldestri forse di Antonia e della stessa Wanda, poi messi in commercio con l'ignominiosa contraffazione della firma di Antonio Montemezzo, lottizzati, venduti a braccio. Alcuni quadri addirittura apparvero poi sul mercato con la firma di Ciardi o di Luigi Nono, mentre i disegni furono autenticati come lavori dello stesso Ciardi.
Nel 1988, a novant'anni dalla morte, la pubblicazione in lingua italiana e in lingua tedesca della monografia curata da Eugenio Bucciol con la prefazione di Reinhard Müller-Mehlis, critico tra i più qualificati in Germania per la pittura della seconda metà dell'Ottocento, ha fatto fare un salto di qualità alla conoscenza della vita e di un buon campione di dipinti e disegni del pittore italiano di origini sampolesi, risultato di oltre due anni di ricerche di Eugenio Bucciol fra archivi, biblioteche, gallerie d'arte, aste, collezioni, privati ed istituzioni, condotte soprattutto in Germania e in Italia in condizioni difficili.
Nella pubblicazione (Eugenio Bucciol, Un pittore italiano della Scuola di Monaco, Antonio Montemezzo | Antonio Montemezzo, Ein italienischer Maler der Münchner Schule, Edizioni Becco Giallo, Oderzo, 1998) le opere sono raggruppate per affinità tematiche e talvolta stilistiche, mentre si è dovuto rinunciare, a causa della fase del tutto embrionale degli studi sul pittore, al sequenziamento cronologico e all'analisi iconologica o stilistica.
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