[a. m.] Dopo gli studi nel seminario di Udine e la laurea all'Università di Padova, aveva insegnato lettere nel Seminario patavino ma nel 1848 ne fu allontanato a causa del suo impegno patriottico. Per gli stessi motivi nel 1852 fu costretto a ritirarsi dal ginnasio udinese e tornare nel natìo Cadore. Eletto nel 1857 dall'amministrazione comunale di Motta come suo arciprete rimase in questa sede per il resto della vita. Partecipò quale inviato del vescovo Bellati al Concilio provinciale Veneto tenuto a Venezia nel 1859. Teologo di ispirazione rosminiana e divulgatore delle teorie del filofoso cattolico in riviste e giornali, fu anche predicatore agli esercizi spirituali dei vescovi Brandolini-Rota e Corradino Maria Cavriani. Espose a fra Domenico Pio Rossi, vescovo di Concordia, fervente neotomista, oppositore del rosminianesimo, le Proposizioni estratte dalle opere filosofiche degli scrittori sull'autorità dei quali si appoggia la Pastorale (Oderzo, 1887). Dopo la sua morte, Lepido Rocco raccolse in un volumetto canti, epigrafi e necrologie in sua memoria (cfr. Lepido Rocco, In memoria dell'ab. prof. dott. Leopoldo Palatini, Arciprete di Motta di Livenza, Oderzo, Tipografia G. B. Bianchi, 1899).
Leopoldo Palatini, Del Principio Filosofico di Antonio Rosmini. Verona, 1869 | Reperibilità: ... | Citato in bibliografia in The philosophical system of Antonio Rosmini-Serbati, translated, with a sketch of the author's life, bibliography, introduction, and notes, by Thomas Davidson, Kegan Paul, Trench & Co., London, 1882, p. LXXXIV | archive.org
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