[a. m.] Ugo Vignuzzi, docente di dialettologia all’Università La Sapienza di Roma, rivisita così il famoso aforisma «Una lingua è un dialetto con un esercito ed una marina militare», reso noto nel 1945 dal sociolinguista tedesco-baltico Max Weinreich, studioso della moderna linguistica yiddish, che l'aveva ascoltato da un professore presente ad una delle sue lezioni: «Una volta apparve tra gli astanti un professore che insegnava in una scuola superiore del Bronx. Era arrivato in America da bambino, e non aveva mai sentito dire che la lingua yiddish avesse una storia e che potesse anche servire per scopi elevati. [...] Dopo una lezione, egli mi avvicinò e domandò: "qual è la differenza tra un dialetto ed una lingua?" Io pensai che dovesse essere stato traviato a causa del disprezzo maskil (← it.wikipedia.org), e provai a riportarlo sulla retta via, ma subito fui interrotto: "Tutte queste cose le so già, ma io le darò una definizione migliore: una lingua è un dialetto con un esercito ed una flotta". Da quel momento mi ripromisi di riportare questa meravigliosa formulazione della condizione dello yiddish ad un pubblico vasto». (← it.wikipedia.org)
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Un chiaro punto di partenza (di provenienza accademica) per chi intende affrontare l'argomento "dialetti veneti / lingua veneta" è la voce Veneti, dialetti di Flavia Ursini (Enciclopedia dell'Italiano, 2011, treccani.it/enciclopedia).
L'esposizione è codificata con categorie che non lasciano dubbi sul punto di vista: «dialetti veneti», «area dialettale veneta», «varietà dialettali venete» ... La restrizione al significato di "dialetto" è evidente anche nella voce Veneto, in senso linguistico, del Vocabolario on line di treccani.it/vocabolario: «vèneto – In partic., i dialetti v., o assol. il veneto s. m., i dialetti di tipo italiano settentrionale parlati nelle Venezie, suddivisi in due sottotipi, v. orientale o veneziano, e v. nord-occidentale o trentino (ma dialetto v., o il veneto, è riferito anche al dialetto di Venezia, irradiatosi sino a tutte le Venezie, all’Istria e alla Dalmazia, a partire dal 12° sec., e affermatosi per il prestigio politico, culturale e linguistico di Venezia). Analogam., la letteratura v., il teatro v., gli scrittori v., nei due sensi (di tutta l’area veneta e di Venezia)».
Un altro utile riepilogo generale ricavato da fonti storico-linguistico-grammaticali è rappresentato anche dalla voce Lingua veneta in it.wikipedia.org (la quota di affermazioni c.d. senza fonte è minima).
I compilatori, in questo caso, non esitano a codificare la problematica col concetto di "lingua", non di dialetto: «Il veneto (nome nativo vèneto, codice ISO 639-3 vec) è una lingua italo-romanza parlata comunemente in Italia nord-orientale da poco più di due milioni di persone [...] In Italia, è parlata principalmente nella Regione Veneto, ma anche nel Trentino e nel Friuli-Venezia Giulia. Anche in alcune aree dell'Agro Pontino si parla il veneto. La parte rimanente dei parlanti si trova all'estero, principalmente in Istria, in Dalmazia, Montenegro, Slovenia e Romania (comunità italo-romene) e in località di emigrazione, come l'Argentina, il Messico o gli Stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná e Espírito Santo (tutti in Brasile). Essendo di fatto un continuum dialettale non normalizzato, secondo il linguista Michele Loporcaro è "dialetto romanzo primario" all'interno delle lingue neolatine (quindi non in quanto dialetto della lingua italiana)».
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Autori e siti venetisti
SULLA LINGUA VENETA - Intervista a Alessandro Mocellin
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