L'edificio è stato realizzato a chiusura della corte preesistente costituita dal complesso di Villa Morosini Revedin ed è rivolto con la facciata principale verso l’interno della proprietà. Sarebbe perciò improprio secondo alcuni definirlo "villa" come si fa per consuetudine. Nondimeno, la lontananza dal corpo dominicale della villa antistante (cronologicamente antecedente) e la trasformazione del cortile in giardino accordano anche ad esso un vistoso «carattere scenografico di fondale architettonico».
Termine post quem della costruzione è il 1765 (anno di compilazione del catastico Foscarini Cornaro), ma dovrebbe essere probabilmente avvenuta durante il secolo successivo. Il fastigio con orologio che si innalza sopra la linea di gronda - «raccordato da volute, e decorato da una struttura in ferro a girali che sostiene una campanella» - riporta la data del 1869.
Il corpo di fabbrica si sviluppa su tre piani ed è protetto da un tetto a padiglione. Il prospetto settentrionale non obbedisce ad una composizione architettonica specifica: le aperture si susseguono indistintamente sui due fronti maggiori della costruzione e solamente le tre finestre centrali, sopra la porta d’ingresso, che danno luce al piano nobile, sono decorate sopra l'architrave da una cimasa (parte superiore sporgente della cornice) lineare modanata sorretta da mensoline a voluta. Lungo i quattro lati, a livello del primo solaio, corre una fascia marcapiano di intonaco a rilievo.
La cancellata di accesso è posizionata sul filo del prospetto posteriore. Dai suoi pilastri in laterizio, con cornice e sfera sommitale in pietra, si inquadra sul fondo il lato corto di una barchessa porticata, originariamente di pertinenza dell’antistante villa Revedin, ma ora compresa nella proprietà di villa Coral e oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria in tempi recenti.
La denominazione storica della villa deriva dalla nobildonna Elisabetta Cornaro Foscarini, nata da una delle famiglie più prestigiose di Venezia, i Cornaro (per quattro volte un congiunto della nobildonna salì al seggio dogale, mentre la sorella, Caterina Cornaro, divenne Regina di Cipro).
Andata in sposa nel 1712 a Pietro Foscarini (1680-1745), “Procuratore di San Marco” e “Capitano di Vicenza”, alla morte del marito era rimasta usufruttuaria di tutti i suoi beni e si era ritirata nella Villa di “Gurgus Molendinorum” (Gorgo al Monticano) dove l’attività principale era la produzione dei bacchi da seta allevati nel grande Granaio. Divenuta amica e amante di Marco Foscarini, fratello del defunto marito, il cinquantanovesimo Doge di Venezia, visse con lui e rimasero proprietari della Villa Foscarini Cornaro fino all’anno 1811, quando la Villa assieme alle campagne sarà ceduta ai Conti Revedin, famiglia veneziana di recente nobiltà.
I Revedin, che avevano casa a Venezia, trascorsero nella Villa le estati fino alla fine della prima guerra mondiale, operando nel contempo lungo il secolo ristrutturazioni e ampliamenti della tenuta. Il conte Luigi, in particolare, introdusse mezzi moderni ed innovativi nel lavoro, incidendo profondamente sulla vita e le attività del borgo.
Finito l'anno di occupazione dell’esercito austro-ungarico tra novembre 1917 e novembre 1918, che vi si era installato con ufficiali, soldati e attrezzature militari lasciando il luogo pressoché inabitabile, i conti Revedin decisero di vendere l’intera proprietà alla famiglia Giol, ma passati alcuni anni comunque il complesso cadde in disuso.
La dimora è poi passata attraverso altre varie proprietà (Coral, Corò ora Favero).
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Villa Foscarini Cornaro fu di nuovo parzialmente utilizzata come caserma per le truppe germaniche, per poi essere requisita dallo Stato e ospitare nel dopoguerra il “Collegio dei ragazzi giuliani” − istituito per ospitare centinaia di giovani profughi istriani costretti ad abbandonare le loro famiglie − diretto dal 1951 al 1958 da Don Edoardo Gasperini che, oltre agli esuli, si prodiga per accogliere bambini sfollati dell’alluvione del Polesine e diversi altri minori in difficoltà delle province di Treviso e Vicenza.
Il complesso è destinato attualmente a ristorante e ambiente di eventi, congressi, matrimoni.
Riferimenti
- Gorgo al Monticano - Villa Morosini, Foscarini-Cornaro, Giol, Coral, Corò ora Favero - Scheda Catalogo Provinciale TV 248 (2001) - IRVV-A0500000298 | Leggi pdf | TV 248 (2001)
- Gorgo al Monticano - Villa Morosini, Foscarini-Cornaro, Giol, Coral, Corò ora Favero - Scheda Sistema IVV-A_0001417 | Leggi pdf
- Gorgo al Monticano - Villa Morosini, Foscarini-Cornaro, Giol, Coral, Corò ora Favero | culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/5d95f1a9063c7dba3c0f1480
- Villa Revedin - Storia | https://www.villarevedin.it/storia/