Faè è una frazione del comune di Oderzo. Il toponimo Faè visibilimente deriva da faetum ("faggeto", in latino), per la presenza di boschi che caratterizzava la zona in epoca romana e medievale.
In attesa di un inquadramento storico più completo, si possono leggere (a parte le poche notizie in it.wikipedia.org/wiki) i cenni storici e il commento al documento d'archivio dell'erezione della chiesa in Parrocchiale, datato 16 dicembre 1599, presentato nel sito parrocchiale da Federico Battistiol.
Esiste inoltre una piccola cronistoria in edizione fuori commercio, Faè. Una parrocchia, a cura di Arturo Benvenuti, con prefazione di Eugenio Ravignani, Pietro Bastianel, edita nel 1989 da Grafiche De Bastiani, Vittorio Veneto.
La fondazione della parrocchia
Il paese ricorre per la prima volta in un documento del 1314 in cui si elencano i quartieri e le città del distretto di Treviso e tra le “Regole” della “Plebs de Opitergio” compare anche Faedo.
Epoca di costruzione delle chiese e di fondazione della parrocchia rimangono incerte, a causa delle discordanze nei documenti sulla precisa dicitura della parrocchia lungo i secoli.
Secondo una bolla, risalente al 1486, la chiesa era affidata ad un rettore, Paolo Jomena di Driasto, subentrato al rinunciatario Alvise De Arecio (da Arezzo). Questo avvicendamento dimostrerebbe che in Faedo già anteriormente risiedeva un cappellano.
Nel 1543 risultava in costruzione la seconda chiesa, oggetto di ripetuti restauri, in particolare durante il XIX secolo con il prolungamento della facciata e del coro e la conversione del pavimento in pietra.
Attualmente la chiesa antica - consacrata l'8 settembre 1846 dal vescovo di Ceneda Mons. Manfredo Bellati - è dismessa. Adiacente ad essa, nella seconda metà degli anni ‘40, si iniziò ad edificare la nuova chiesa, i cui lavori di costruzione ebbero però tra le conseguenze la compromissione della staticità del campanile, crollato nel gennaio del 1977 dopo che si sommarono le lesioni provocate dal terremoto del maggio 1976. Le campane, innalzate nel 1924 (quelle preesistenti, risalenti al '600, erano già state fuse per la Grande Guerra), sono state conservate.
All'interno della nuova chiesa parrocchiale è stato ricollocato un tabernacolo in marmo di Carrara del 1700 - originariamente nella chiesa antica - opera del maestro veneziano Paolo Rusteghello. Si tratta di un'opera di tale pregio che, si dice, fu richiesto per la cattedrale di Ceneda.
Fonte: https://parrocchiafae.wixsite.com/home/storia
Il crollo del campanile
L'11 gennaio 1977 alle ore 20:26, crollava il millenario campanile di Faè, già destabilizzato dalla demolizione nel 1959 di parte della chiesa entro cui era inglobato e dai danni subiti dal terremoto dell'anno prima
Fonte: Giuliano Ros, «Sei di Faè se» | facebook.com/groups/1450908658458710/posts/3128233150726244
L'erezione a parrocchia nel 1599
Per l'esplicito divieto di riprodurre, fuori del blog in cui è pubblicato, l'articolo di Federico Battistiol, Anno 423° di erezione della parrocchia, vi invito a leggere il contributo nel sito originale a questo link: parrocchiafae.wixsite.com/home/post/riccorrenza-erezione-della-chiesa-in-parrocchiale
Archivio parrocchiale e Biblioteca
All'interno della canonica è custodito un registro parrocchiale - pressoché completo, fatta eccezione di poche lacune - che parte dal XVII sec., seguendo le disposizioni del Concilio di Trento. Comprende gli atti di nascita, di morte e dei sacramenti.
In biblioteca sono conservati due fondi librari donati da famiglie del territorio: Fondo Mattiuzzi (teologia e religione) e Fondo Aldo Tonetto (storia locale).