Il Duomo di Oderzo, ricco di storia, di opere ed oggetti artistici di pregio, seppur studiato e presentato in alcune pubblicazioni remote o recenti, non disponeva ancora di qualche pubblicazione sintetica e di facile consultazione per chi si reca a visitarlo da turista oltre che da fedele. A molta parte degli stessi opitergini forse non sono del tutto note la storia e le opere artistiche della loro cattedrale.
È da salutare perciò con soddisfazione l'edizione a cura del Museo del Duomo di Oderzo (in primis mons. Pierpaolo Bazzichetto, parrocco e abate, e Maria Teresa Tolotto, direttrice del Settore Archivio e Museo) della Guida storico-artistica " Il Duomo di San Giovanni Battista in Oderzo" che verrà presentata Sabato 9 febbraio 2019 alle ore 16.30 presso le sale del campanile, per poi essere messa a disposizione dei visitatori.
L'opuscolo è frutto anche dell'attività svolta dalla classe 4a A del Liceo Artistico Statale di Treviso in Alternanza Scuola Lavoro e della docente Emma Cecchel.
Sul fondo di piazza Grande s’impone la mole del Duomo, adattamento cinquecentesco - in larghezza ed altezza - di un edificio gotico fondato probabilmente nei primi secoli del cristianesimo. Non mancarono altri interventi che modificarono via via lo stile romanico gotico originario. Il restauro voluto da mons. Domenico Visintin tra il 1921 e il 1924 ha fatto riacquistare al Duomo il suo aspetto originario.
Sulla facciata, essenziale, si aprono le due alte monofore che inquadrano un portale rinascimentale di eleganti proporzioni. Accanto, un campanile gotico riutilizza una torre dell'antica cinta muraria. L’interno è a navata unica, con presbiterio sopraelevato e tetto a capriate lignee dipinte: conserva tele di Pomponio Amalteo (Risurrezione, Trasfigurazione e Natività) alle pareti e di Palma il Giovane (S. Giovanni Battista e Ss. Vescovi opitergini), in controfacciata. Tra le opere d'arte si distinguono ancora il Battesimo di Cristo attribuito a Jacopo Robusti detto il Tintoretto e Domenico Robusti, nella cappella del Battistero; il Martirio di San Sebastiano di Antonio Carneo, nell'abside destra del presbiterio; la Madonna in trono con il Bambino di Andrea di Bertolotto detto il Bellunello, nella cappella dedicata alla Madonna; la Discesa dello Spirito Santo di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, nel presbiterio.
Grave perdita per il Duomo, a cui apparteneva, è la famosa pala della Vergine col Bambino in trono, i santi Sebastiano, Giovanni Battista, Maria Maddalena, Rocco e i confratelli della Confraternita dei Battuti di Giambattista Cima da Conegliano, asportata dalle truppe napoleoniche, ora conservata a Milano alla Pinacoteca di Brera.
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