Gino Borsato può figurare a buon titolo nella galleria dei pittori che sono entrati in relazione con la storia culturale di Oderzo, poiché è l'autore dei quattro grandi dipinti celebrativi di episodi e personalità della storia cittadina in età romana e medievale, risorgimentale e primo-novecentesca, commissionatigli nel 1934 e consegnati nel 1935 per decorare la «sala maggiore della Casa del Comune», l'attuale sala consigliare del Municipio ove tuttora sono esposti.
L'esecuzione fu programmaticamente retorica, dovendo i quattro giganteschi pannelli (cm 268 x 236 ciascuno) testimoniare la virtus (il valore) di Oderzo fin dall'atavica Opitergium, proprio nei momenti di discussione e deliberazione delle assemblee consigliari. Cosicché da allora, senza interruzione, gli amministratori della città hanno come aulica cornice del loro mandato il Sacrificio dei militi opitergini tra le isole di Cherso e di Veglia durante la guerra farsalica nel 49 a.C., la Elezione del primo doge di Venezia Paoluccio Anafesto a Eraclea nel 697, Francesco Dall'Ongaro [che] abbatte l'insegna dell'ambasciata austriaca a Roma nel 1848, la Requisizione austriaca delle campane del Duomo durante la Prima guerra mondiale ...
Sacrificio dei militi opitergini tra le isole di Cherso e di Veglia nella guerra farsalica |
Elezione del primo doge di Venezia Paoluccio Anafesto a Eraclea nel 697 |
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Francesco Dall'Ongaro abbatte l'insegna dell'ambasciata austriaca a Roma nel 1848 |
Requisizione austriaca delle campane del Duomo durante la Prima guerra mondiale |
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[1935] Gino Borsato, Sacrificio dei militi opitergini tra le isole di Cherso e di Veglia durante la guerra farsalica nel 49 a.C.

[1935] Gino Borsato, Elezione del primo doge di Venezia Paoluccio Anafesto a Eraclea nel 697

[1935] Gino Borsato, Francesco Dall'Ongaro abbatte l'insegna dell'ambasciata austriaca a Roma nel 1848

[1935] Gino Borsato, Requisizione austriaca delle campane del Duomo durante la Prima guerra mondiale
