Paolo Bortolus (Bortoluzzi) | (Francenigo, 1845 - Vale Veneto - Brasile, 1926)
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La ricostruzione biografica di Paolo Bortoluzzi più interessante è quella dedicatagli da Ulderico Bernardi, nel libro Il lungo viaggio. Dalle terre venete alla selva brasiliana (Santi Quaranta, Treviso, 2007), che ricorda non solo gli eventi, le azioni e l'idee dell'emigrato originario di Francenigo, ma esamina il significato storico della sua esperienza veramente eccentrico rispetto ad altre consuete biografie di emigranti, per la particolare visione religiosa che lo animò e diresse le sue scelte. Per Bernardi la vicenda di Bortoluzzi è anche rivelatrice dell'aperta rottura, pericolosa per la sopravvivenza della civiltà cattolica, che opponeva dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia le classi dominanti liberali e conservatrici spesso massoniche - oltre alle correnti socialiste e repubblicane - alla Chiesa e ai suoi parroci e soprattutto alle famiglie contadine da essa orientate ed educate.
Bibliografia e sitografia
- [2020] Maíra Ines Vendrame, Alla ricerca della "Repubblica di Dio": rivolte contadine e agenti di emigrazione nel Veneto del XIX secolo, «Venetica», Rivista degli istituti per la storia della resistenza di Belluno, Padova, Treviso, Verona e Vicenza, 2020, pp. 163 ss | academia.edu/44780811 | Leggi pdf
- [2017] Maíra Ines Vendrame, Em busca da “República de Deus”: revoltas camponesas e agentes da emigração no norte italiano (século XIX), «Tempo», vol.23 no.1 Niterói Jan./Apr. 2017 | scielo.br | doi.org
- [2014] Maíra Ines Vendrame, A trajetória de dois imigrantes italianos no Brasil Meridional (1878-1900), «Revista Latino-Americana de História», Vol. 3, n. 11 - Setembro de 2014 | dialnet.unirioja.es | projeto.unisinos.br
- [2007] Ulderico Bernardi, Il lungo viaggio. Dalle terre venete alla selva brasiliana, Santi Quaranta, Treviso, 2007 | Reperibilità: ...
Il testo di Ulderico Bernardi è quasi interamente dedicato alla figura di Paolo Bortolus (1845-1926), emigrato nel 1878 con tutta la sua famiglia patriarcale da Piavon al Brasile meridionale, non solo alla ricerca di più eque condizioni economiche ma anche con la speranza di fondare oltreoceano una nuova "Ripublica di Dio", ritenendo ormai perduta quella della sua terra natale, assediata da una società e una cultura anticristiane che minacciava la Chiesa, i sacerdoti, i fedeli. In effetti la vicenda è così particolare, da meritare questa larga ricostruzione biografica, che l'autore fa narrando con verosimigliaza storica e grande empatia per i valori che ispirarono le scelte e le iniziative dell'emigrato veneto nato a Francenigo.
Simmetricamente viene esaminata l'ideologia e l'azione di un altro personaggio opitergino, che fu in relazione e in amicizia con Paolo Bortoluzzi, seppure di orientamento completamente diverso, il socialista Bortolo Belli (1851-1911), segretario comunale di Piavon, che a dieci anni di distanza da Bortoluzzi partì anch'egli per il Brasile, dopo aver analizzato e denunciato in vari scritti l'ingiustizia sociale ed economica che rendeva intollerabili le condizioni dei contadini e sostenuto e favorito il loro diritto ad emigrare.