Girolamo Casone, originario di Oderzo, vissuto fra il 1528 circa e il 1592, apparteneva a uno dei due rami della famiglia nobiliare Casone (o Casoni). L'altro ramo era quello serravallese.
Figlio di Francesco «bravo criminalista» e autore di scritti giuridici «in buona latinità», fra i quali De indiciis et tormentis tractatus duo (Venezia 1557), in cui si critica l’impiego giudiziario della tortura, Girolamo apparteneva a uno dei venti casati nobili di Oderzo; ciò gli consentì di seguire i corsi universitari, probabilmente presso l’Università di Pavia, dove nel 1562 assunse l’incarico di professore di flosofa, che tenne fino alla morte.Tracce della sua esistenza e del suo impegno accademico sono presenti nei sopravvissuti documenti amministrativi dell’Università di Pavia, mentre poco si sa della sua attività poetica.
Essenziali note biografiche si possono leggere nella Ghirlanda della contessa Angela Bianca Beccaria (Genova, Eredi di Girolamo Bartoli, 1595) e in pochi repertori di poeti e letterati "illustri" del Sei e del Settecento, dove si ipotizza che la sua formazione sia avvenuta presso l’Università di Padova (ma l’archivio storico dell’ateneo pare non custodire conferme amministrative in tal senso). Le sue creazioni poetiche appaiono poco dopo l’avvio della carriera universitaria; forse vi contribuì l’affiliazione a un consesso accademico pavese: l’Accademia degli Affidati, della quale fu certamente uno dei fondatori nel 1562 – il medesimo anno del primo incarico di docenza universitaria – e nei cui ruoli fgura quale lettore di retorica.
Ben diciannove testi vengono ospitati nelle Rime de gli Accademici Affidati di Pavia (Pavia, Girolamo Bartoli, 1565): per lo più sonetti, ma non mancano madrigali, un’ottava e una madrigalessa. Successivamente il poeta si rivolgerà sempre più spesso al madrigale, strutturalmente più agile e meno vincolante, e più alla moda e consono alle preferenze dei musicisti: favorito in questa scelta dall’approfondita conoscenza delle lingue classiche, e conseguentemente della poesia epigrammatica, ma anche dai primi interessi per questo genere poetico sviluppatosi a Oderzo nella cerchia dei fratelli Amalteo.
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