Il numero 7 della rivista Archivio Storico Cenedese è stampato, disponibile in prevendita sul sito ascenedese.it/.../asc-7 e da metà giugno anche in libreria.
Un po' di attesa è stata necessaria anche quest'anno, come lo scorso, a causa delle difficoltà di accedere ad archivi e documenti incontrate durante le emergenze covid. Ora il nuovo numero potrà essere nelle mani dei lettori, in previsione di essere anche presentato in alcuni incontri pubblici nel Vittoriese e nell'Opitergino dopo l'estate.
Vi anticipiamo intanto il sommario degli Studi&Ricerche e delle Comunicazioni presenti:
- Vanni Veronesi, L’ombra del maestro: Trifone Gabriele (II)
Dopo il commento al De officiis di Cicerone («Archivio Storico Cenedese», V, 2019), in questo secondo contributo dedicato all’umanista Trifone Gabriel (San Polo di Piave 1470 – Venezia 1549) vengono proposti alcuni stralci del commento al Somnium Scipionis, accompagnati da apparato critico, traduzione e note. L’opera si inserisce all’interno della temperie neoplatonica della prima metà del Cinquecento.
- Elisa Possenti, Le scoperte archeologiche ottocentesche di Arten, località Canaletto
L’articolo esamina il contesto storico nel quale nel gennaio del 1875 furono effettuate ad Arten (Fonzaso, provincia di Belluno) alcune importanti scoperte archeologiche, indagando quali furono i protagonisti e i divulgatori della scoperta, e quali le vicende che portarono alla definitiva acquisizione dei reperti da parte della Bibliothèque Nationale de France di Parigi. Inoltre presenta per la prima volta i reperti bronzei recuperati in quell’occasione e finora rimasti inediti.
- Francesco Granzotto, Cent’anni di proprietà Perrucchini ad Oderzo tra storia ed archeologia
L’articolo, sulla base di fonti d’archivio ottocentesche sia a stampa, sia manoscritte, esamina i ritrovamenti archeologici effettuati tra Ottocento e Novecento nell’area nord-est della città di Oderzo, in particolare in relazione ai mappali relativi all’area dell’ex stadio Comunale e degli edifici di abitazione distribuiti lungo le attuali via Roma, via dei Mosaici e via Savonarola. Contestualmente sono evidenziate alcune discrepanze tra le fonti ottocentesche e alcuni testi archeologici della seconda metà del Novecento che hanno tenuto solo parzialmente conto della documentazione prodotta dagli studiosi ed eruditi della seconda metà dell’Ottocento.
- Alessandra Negri, La Pace del Duca Orso
Lo studio ripercorre la storia della Pace del Duca Orso, un prezioso oggetto liturgico, da secoli custodito nel Duomo di Cividale del Friuli ed ora nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale, le cui origini sono ancora di incerta interpretazione. Lo scopo è quello di offrire un quadro di riferimento sintetico ed aggiornato per quanti vogliano approfondirne la conoscenza.
- Arianna Candeago, Tra Venezia e la Patria del Friuli: i patrizi Molin di San Maurizio a Meduna
Prendendo le mosse da inediti documenti dell’Archivio di Stato di Verona (fondo Giusti del Giardino), il saggio descrive i tempi e i modi secondo cui i patrizi Molin di San Maurizio si attestarono a Meduna tra la metà del Seicento e i primi dell’Ottocento. La ricerca esplicita, in particolare, come l’unione con i Michiel qui residenti si inserisse in un più ampio progetto di affermazione sociale ed economica del neonato colonnello sulla scena veneziana, secondo l’uso degli antichi regimi.
- Antonella Ricci, Luigi Luzzatti e gli armeni
L’articolo focalizza l’attenzione sulla consapevolezza che il mondo politico italiano aveva della gravità di quanto stava accadendo al popolo armeno, negli anni della Grande Guerra e del primo dopoguerra. In tale contesto storico-politico italiano e internazionale, si sofferma particolarmente sulla figura di Luigi Luzzatti e il suo rapporto con il popolo armeno, sul suo operato politico in favore delle legittime aspirazioni degli armeni all’unità nazionale, in discussione alla Conferenza di pace; prende inoltre in considerazione il suo impegno umanitario in difesa dei popoli oppressi che soccorre molte e diverse loro necessità. Basandosi soprattutto su fonti archivistiche, viene documentato il rapporto di Luzzatti con alcune rilevanti personalità del mondo armeno, il suo sostegno alla causa armena nella sua attività parlamentare, di pubblicista, nelle sue relazioni con le forze politiche in Italia e all’estero. Parimenti viene messo in rilievo il suo impegno sul piano sociale, il suo farsi carico delle necessità dei numerosi profughi armeni soprattutto nell’Italia meridionale, che porta alla creazione del villaggio armeno di Nor Arax, vicino Bari.
- Paolo Spedicato, Storie dell’Altro Mondo: l’italo-brasiliano Ivan Anacleto Lorenzoni Borgo
Ivan Anacleto Lorenzoni Borgo (1929-2017), discendente di migranti veneti di Villorba (Treviso) nel sudest del Brasile di fine ottocento, si è distinto come intellettuale, professore universitario e scrittore di cronache e racconti brevi tra i più originali nel panorama della letteratura brasiliana contemporanea. Frequente è in Borgo il trattamento memoriale di generazioni di coloni e contadini disboscatori riuniti in comunità memori della cultura materiale e storica della lontana terra d’origine. Allo stesso tempo la conoscenza della letteratura europea e americana, nonché della storia economica e politica moderna agiscono sulla pagina di Borgo come frequente sfondo narrativo. Lo scrittore fa filtrare il suo realismo letterario attraverso le maglie dell’ironia e del disincanto ma sempre con risultati artisticamente pregevoli.
Completano il numero alcune "Brevi" di Manoel Maronese (Un nuovo testimone dell'ode di Giambattista Amalteo per Giovanni d'Austria) e Giampaolo Zagonel (Omaggio a Dino Buzzati nel 50° anniversario della scomparsa) e alcune "Recensioni".