Tiziano di Oderzo (Heraclia, ... - Oderzo, 632)
Nato nel VII secolo da una nobile famiglia di Eraclea, Tiziano successe a Floriano nella carica di vescovo di Opitergium (dal 610 al 632 ca). Venerato quale patrono della città di Vittorio Veneto, della diocesi, della città di Oderzo, del paese di Francenigo e di Stretti di Eraclea, si festeggia il 16 gennaio.
Fonte dell'immagine: upload.wikimedia.org/wikipedia | it.wikipedia.org/Chiesa-della-Madonna-dell'Orto
Per un riepilogo delle componenti della vita e del culto del santo (storiche o leggendarie, agiografiche, iconografiche e devozionali) si può leggere l'agile ritratto curato da Giuliano Ros nella rubrica "Il Santo del mese" del «Dialogo», Anno, n. 1, Gennaio 2018 | Dialogo-2018.01-ros-san-tiziano.pdf:
Ticianus († 632 d.C.), presbitero veneto nato nell’isola lagunare di Melidissa (attuale Eraclea/Grisolera), dentro il territorio dell’antico vescovado di Opitergium, che all’epoca faceva capo all’esarca bizantino di Ravenna, rappresentante diretto nell’Alto Adriatico dell’impero romano d’Oriente con capitale a Costantinopoli.
Discepolo del vescovo Floriano, Tiziano lo sostituì alla cattedra episcopale di Oderzo nel 612 d.C. (allorché Floriano venne chiamato a Costantinopoli presso la Corte dell’imperatore Eraclio), reggendo la diocesi per un ventennio (632 d.C.). Dotato di «un’eccellente preparazione pastorale», durante il suo episcopato ebbe a lottare strenuamente contro l’eresia ariana, mantenendo la nostra diocesi «immune da cedimenti nei riguardi dell’ortodossia» (R. Bechevolo). È durante il suo episcopato che avvenne l’uccisione di Tasone e Caccone, figli del duca longobardo del Friuli Gisulfo, da parte del patrizio ravennate Gregorio «con un inganno sleale nella città di Oderzo» (Paolo Diacono).
Ricco di virtù e meriti, Tiziano beatificò la chiesa opitergina «con opere di pietà, di santità, di modestia» (G. B. Bastanzi), morendo «circondato dalla fama di taumaturgo» e divenendo «protettore dei mali di ventre come gonfiezze e idropisie» (D. Coltro).
Sono cinque le chiese intitolate a san Tiziano nella nostra diocesi (Francenigo, Farra, Farrò, Staffolo e Frontin), tre in quella di Belluno (Goima di Zoldo, Oregne di Sospirolo e Cirvoi/çergói di Castion) e una in quella di Venezia (Stretti di Eraclea), a cui va aggiunto l’oratorio che si trovava in un’isola fluviale a Settimo di Portobuffolè fino al XVIII sec., sorto a indicare il luogo in cui nel 652 d.C. sarebbe approdata la salma del santo nel suo leggendario viaggio a ritroso lungo la Livenza (R. Bechevolo).
Molte chiese raccontano con splendidi cicli di affreschi la vita del santo o la storia della contesa e della traslazione della sua salma a Ceneda (652 d.C.). Il ciclo più completo, che si trova nella chiesa di Frontin in Val Belluna (ove «riveste pressoché completamente le pareti dell’aula, creando anche illusionistici effetti di sfondato»), racconta in sette riquadri le opere pastorali del santo (l’elemosina ai poveri, la facondia per animare il clero locale, l’insegnamento a pregare e ad amare). Gli altri cicli (di Pino Casarini nella cupola del transetto della cattedrale di Ceneda, attribuita al Palma il Giovane nella retrofacciata del duomo di Oderzo) si ispirano alle cinque formelle della cantoria dell’organo della cattedrale dipinte da Pomponio Amalteo nel 1534, incentrate sulla leggenda della traslazione della salma da Oderzo a Ceneda. Profondo significato spirituale ispira l’icona a sei scene scritta recentemente da Nikla De Polo ed esposta nella cripta della cattedrale.
Il santo è rappresentato in sacre conversazioni in moltissime pale d’altare dell’Alto Veneto.
Il lunario contadino, che pone il 16 gennaio all’acme del gelo (“da San Tiçiàn el fret ghe cava i dent al can”), scandiva altresì in questa data il ritmo del consumo delle scorte invernali (“mezo fién e un torzo de pan”) e l’avanzamento misurabile della luce diurna (“n antro palmo de man”).
La leggenda tramandata sul corpo del santo
[a. m.] Dopo la morte, i suoi conterranei di Eraclea, venuti ad Oderzo col pretesto di visitare il sepolcro, ne avrebbero trafugato nottetempo le spoglie per portarle nella loro città con una barca lungo il fiume Monticano e poi lungo il fiume Livenza. Gli opitergini messisi all’inseguimento dopo la scoperta del furto li raggiunsero nelle vicinanze del castello di Motta, dove il Monticano confluisce nel Livenza, e reclamarono minacciosamente la restituzione.
La battaglia fu evitata dall’apparizione di un vecchio che esortò - invece di ricorrere alla violenza - di depositare il corpo di Tiziano in una barca sul Livenza e di lasciare alla volontà di Dio la scelta del luogo dove avrebbe dovuto riposare. La barca risalì miracolosamente la corrente e si fermò alcuni chilometri a monte, a Settimo, attuale Portobuffolè, fatto interpretato dai religiosi opitergini come una vittoria.
I buoi però che avrebbero dovuto trainare il carro su cui era stato posto il corpo da riportare ad Opitergium non riuscirono a smuoverlo. Riapparve il misterioso vecchio e consigliò tre giorni di preghiera e digiuno. Al termine una vedova del luogo attaccò al carro la sua mucca e il suo vitello e questi presero spontaneamente la via per Ceneda, dove appunto il corpo del santo oggi riposa. In seguito sul luogo venne edificata l'attuale cattedrale.
L’ipotesi storica è che il corpo fosse spostato prima ad Eraclea, città di fondazione opitergina oggi scomparsa tra le paludi della laguna di Venezia, poi a Ceneda, dai Longobardi, in concomitanza col trasferimento nello stesso periodo anche della sede vescovile. Oderzo, investita dai continui saccheggi dei barbari, non era più sicura e gli stessi Longobardi, ad opera di Grimoaldo, radevano definitivamente al suolo la città nel 667 circa.
La storia divina di San Tiziano fu illustrata nel 1534 in cinque splendide tavole da Pomponio Amalteo, su commissione del cardinale Marino Grimani.
Bibliografia e sitografia su Tiziano di Oderzo
- Da Oderzo a Ceneda: le origini della diocesi vittoriese, Atti del Convegno, Oderzo 5.4.2014, L'Azione, Tipse, Vittorio Veneto, 2015 | Reperibilità: ...
Un ragionato orientamento tra fonti agiografiche e fonti storiche per considerare la figura di Tiziano offrono ora gli Atti del Convegno "Da Oderzo a Ceneda: le origini della diocesi vittoriese", tenuto a Oderzo il 5 aprile 2014, pubblicati da L'Azione nel 2015. Il volume contiene gli interventi di Giuseppe Cuscito (Le origini della diocesi di Ceneda tra storia e mito), di Paolo Cammarosano (Il giudicato di Liutprando e la Chiesa di Ceneda), di Emanuela Colombi (Caratteri agiografici della santità episcopale opitergina) e di Elisa Possenti (Prime tracce di cristianesimo nel territorio cenedese. Il contributo dell'archeologia).
Video | Sul sito de L'Azione è disponibile la registrazione del Convegno:
Fonte: lazione.it/.../Video/Convegno-Da-Oderzo-a-Ceneda-le-origini-della-diocesi-vittoriese | I relatori: lazione.it/.../Foto/Da-Oderzo-a-Ceneda.-Le-origini-della-diocesi-vittoriese
- Dario Canzian, La leggenda di san Tiziano e la controversa eredità della diocesi di Oderzo: Cittanova (eracliana) e Ceneda (sec. VII-XI), in Arbor Ramosa. Studi per Antonio Rigon da allievi amici colleghi, 2011 | academia.edu/43135901 | Leggi pdf
- Rino Bechevolo, San Tiziano, Vescovo di Oderzo, patrono principale della Diocesi | diocesivittorioveneto.it
- Basilio Sartori, Il culto a San Tiziano | diocesivittorioveneto.it
- Rino Bechevolo, San Tiziano Confessore, Vescovo di Oderzo, Patrono della diocesi di Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, 1990 | Reperibilità: ...
- Antonio Borrelli, San Tiziano di Oderzo, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi | santiebeati.it
- Paolo Fiorindo, Il santo della città sepolta. Dove nacque san Tiziano, Il Ridotto, 1.2016 | ilridotto.info
- Festa di San Tiziano, vescovo di Oderzo, originario di Cittanova | duomosandona.netsons.org
- Tre Vescovi Santi opitergini, in Ulderico Bernardi, Una Terra antica. Cultura storia e tradizioni dell'Opitergino, Santi Quaranta, Treviso, 2014, pp. 52-61 | Reperibilità: ...
- Il Santo del mese: San Tiziano (16 gennaio), a cura di Giuliano Ros, «Il Dialogo», Gennaio 2018, p. 4 | «Il Dialogo», Gennaio 2018, p. 4
- Dioecesis Opitergina Sede titolare di Oderzo | it.cathopedia.org
- San Tiziano di Oderzo | it.cathopedia.org
- Tiziano di Oderzo | it.wikipedia.org
Iconografia
Pomponio Amalteo, La storia divina di san Tiziano, 1534
Vittorio Veneto, Museo Diocesano d'Arte Sacra "Albino Luciani"
Abitanti di Oderzo e di Eraclea si contendono il corpo di Tiziano | Tempera su tavola, cm 101 x 120
Il corpo di Tiziano di Oderzo trascinato dagli angeli contro corrente sul fiume Livenza e poi trainato dai buoi | Tempera su tavola, cm 101 x 114
Fonte della foto: heiligenlexikon.de | storiedellarte.com
Sebastiano Santi Da Murano (1789-1866), Traslazione del corpo di S. Tiziano
Chiesa arcipretale, Francenigo (TV)
Fonte della foto: diocesivittorioveneto.it
Nikla De Polo (vivente), San Tiziano e particolari della sua "leggenda"
Cripta della Cattedrale, Vittorio Veneto
Fonte dell'immagine: diocesivittorioveneto.it | heiligenlexikon.de
Tiziano di Oderzo
Venezia, Chiesa della Madonna dell'Orto
Francesco Beccaruzzi (Conegliano, 1492-1493 – Treviso, 1562-1563)
Madonna con Bambino in trono tra Sant'Elena e san Tiziano (1504)
Parrocchiale di S. Elena - Scomigo
Fonte: upload.wikimedia.org
Pomponio Amalteo, Madonna in Gloria
con San Giovanni Battista, San Tiziano e un devoto (1563)
Chiesa arcipretale di Francenigo (TV)
Fonte: diocesivittorioveneto.it
Autore ignoto sec. XIX, Madonna del Carmine,
San Tiziano vescovo, San Antonio da Padova e San Valentino
Goima località Chiesa, Zoldo Alto (BL)
Fonte: diocesivittorioveneto.it
G. B. Tiozzo, San Tiziano vescovo (1993)
Chiesa parrocchiale Stretti di Eraclea (VE)
Fonte: diocesivittorioveneto.it
Busto di San Tiziano e reliquari (incisione)
Cripta della Cattedrale di Vittorio Veneto (TV)
Fonte: diocesivittorioveneto.it