Davide Drusian sta presentando la sua recente pubblicazione "Il diario di fra Benvenuto Grava e altre testimonianze inedite sull'occupazione nazifascista a Motta di Livenza" in una serie di incontri serali in varie sedi della zona. Ha cominciato il 4 aprile all'auditorium di Rustignè di Oderzo, proseguendo poi l'11 aprile alla biblioteca comunale a Motta di Livenza, il 28 nella sala parrocchiale di Sant'Anastasio di Cessalto. Per chi non ha potuto ancora partecipare i prossimi appuntamenti saranno giovedì 8 maggio salle 20.45, presso il parco festeggiamenti di Malintrada di Motta di Livenza, e venerdì 16 maggio alle 20.45, all'auditorium comunale di Meduna di Livenza.
Il libro tratta del rastrellamento per rappresaglia che l’esercito tedesco mette in opera il 15 settembre 1944 a Ponte di Piave, Oderzo, Motta di Livenza e alcuni paesi della Bassa friulana, prelevando - soprattutto fra gli abitanti altolocati dei singoli paesi - cinquantaquattro ostaggi che vengono imprigionati nelle prigioni della caserma “Scipio Slataper” di Sacile. Vi resteranno per dodici giorni, in angosciosa attesa che i partigiani della zona rimettano in libertà quattro ingegneri tedeschi, addetti al controllo della linea ferroviaria, catturati a inizio mese. Fra Benvenuto Grava, padre guardiano dei frati francescani di Motta, è uno degli ostaggi e redige un diario scrupoloso di quella detenzione. Riportando giorno per giorno tutto ciò che accadde, il frate lascia un documento storico fondamentale per comprendere le ansie e le paure che si vivevano nel territorio dell’Opitergino-Mottense durante la guerra, con le nefandezze dei nazifascisti a far sempre da macabro sfondo.
Giacinto Bevilacqua, titolare delle edizioni Alba, ha inviato al blog degli storici del Friuli occidentale "lastorialestorie" un capitolo rappresentativo del libro di Davide Drusian con la foto di fra Benvenuto, la foto del ritrovo degli ostaggi nel 1954 e una foto d’epoca della Caserma Slataper di Sacile, a cui rinviamo | storiastoriepn.it/il-diario-di-fra-benvenuto/

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Fra Benvenuto, classe 1903, originario di Revine (TV), entrato a undici anni in collegio a Monselice e a sedici in noviziato a S. Pancrazio di Barbarano, nel 1920 emette la prima “professione” e nel 1925 professa solennemente a S. Bernardino in Verona.Il Cardinale La Fontaine lo ordina sacerdote il 21 luglio 1929 ai Tolentini di Venezia. Fatta eccezione per i sei anni trascorsi tra il convento di Lonigo e quello veneziano di San Francesco della Vigna, fra Benvenuto Grava spende la sua vita religiosa tra Gemona (dove morirà nel 1984) e Motta di Livenza, in qualità di insegnante e superiore. Durante il secondo conflitto mondiale è appunto guardiano della Basilica mottense e subisce, per mano tedesca, la triste sorte della prigionia. Il ritrovamento inaspettato del suo diario, ricco di dettagli storici e aspetti umani finora ignorati, apre una pagina inedita sull’occupazione nazifascista a Motta di Livenza. |
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Fra Benvenuto, classe 1903, originario di Revine (TV), entrato a undici anni in collegio a Monselice e a sedici in noviziato a S. Pancrazio di Barbarano, nel 1920 emette la prima “professione” e nel 1925 professa solennemente a S. Bernardino in Verona.