PLAUTO IN PUREZZA

 
Dalla Grecia antica a Dante, dalla poesia araba all’Orlando furioso: vivi con noi il mercoledì all’insegna della conoscenza e dell’eleganza.
«(Almeno una volta) tutti pescano da Plauto».
Furti, dialoghi, Sprazzi linguistici e comici, citazioni e aneddoti di poco falsi, misteri, meriti, monologhi e metri, dalle opere di Plauto. Ciclo di incontri per riscoprire insieme dei buoni motivi per leggere, vedere e perché no mettere in scena le commedie del più prolifico autore teatrale latino.
Filippo Fossa / Alessandro Cocchetto / Centro Teatrale Da Ponte
 

OSTERIA SHAKESPEARE

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Una compagnia di attori e una sfida impossibile: rappresentare 7 opere di William Shakespeare in meno di 70 minuti. [...] Un frenetico viaggio attraverso alcune delle opere più famose del più grande autore teatrale di tutti i tempi, che mette in risalto la potenza della sua geniale drammaturgia da un punto di vista inedito, per non dimenticare mai che anche la più grande tragedia nasconde in fondo un lato tremendamente comico.
Testo e regia: Edoardo Fainello | Cast: Mirko Bottega, Marta Gasparini, Federica Girardello, Silvio Pasqualetto, Giacomo Pierobon, Francesca Zava | Produzione: Centro Teatrale Da Ponte
 

TUTTA LA VITA

 
La compagnia Amor Vacui è stata in residenza ad Armunia con Tutta la vita il nuovo spettacolo, il primo di una trilogia, che s’interroga sulla qualità del tempo passato, presente e futuro dell’uomo: quanto siamo padroni del nostro futuro? Come influenzano la nostra vita decisioni prese in passato? Siamo davvero consapevoli di chi siamo e che cosa facciamo o forse stiamo procedendo dentro una cassa di risonanza che rischia di trasformarsi in un circolo vizioso? Una persona può passare la sua vita a fare lo stesso lavoro, stare nella stessa relazione, vivere nella stessa città, senza mai farsi domande. Poi a un certo punto fa come un passo indietro, o di lato, si guarda da fuori e si chiede: perché sono qui?
 

Cyrano De Bergerac

 
Scritta per l’attore Benoît-Constant Coquelin tra il 1896 e il 1897 da Edmond Rostand, “Cyrano De Bergerac” rappresenta una delle opere tragiche in versi più famose del teatro mondiale, simbolo di una generazione francese e tappa obbligata per ogni attore che voglia mettersi alla prova con un testo di elevata difficoltà ma di cui non si può assolutamente non restarne folgorati. Una storia serrata, romantica, avventurosa, tenera e allo stesso tempo violenta, il cui adattamento si rifà a diverse traduzioni (Giobbe, Cuomo, Lionello, Bigliosi) con l’aggiunta di nuove parti di testo per poter essere rappresentata in 4 attori, in una versione dal ritmo elevato. Particolare attenzione è stata riservata come sempre ai costumi, per riportare il pubblico nella metà del XVII secolo francese, tra innamoramenti, battaglie e lame di spade scintillanti. Un’opera che vi farà ridere, piangere ed innamorare per sempre.
 

PRIGIONE SENZA CONFINI

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Qual è il contrario di libertà? Oppressione, dittatura, prigione… ma cosa succede quando non riusciamo a vedere nulla di tutto questo? Come possiamo combattere qualcosa che non riusciamo ad afferrare?
Quello che ci salva e che ci protegge è il ricordo, sia quello nostro sia quello condiviso.
È la memoria: che è di tutti e appartiene a tutti. Sul palco due attori, molte storie, infinite emozioni.
[Testo e regia: Edoardo Fainello | Cast: Mirko Bottega, Elena Saccon]
 

THANK'S FOR VASELINA

Thank's for Vaselina
 
Spettacolo cult di Carrozzeria Orfeo [...] Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. È il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere. In un esistenzialismo da taverna dove ogni desiderio è fallimento, genitori disperati e figli senza futuro combattono nell’“istante” che gli è concesso per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e per l’amore, in una continua escursione fra la realtà e l’assurdo, fra il sublime e il banale. [...]
[Regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi | Cast: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Pier Luigi Pasino]
 

LE DONNE GELOSE

 
«Una commedia veneziana, anzi, venezianissima». Così Carlo Goldoni descriveva le sue “Donne gelose”, un testo che anticipa già gli argomenti cari al grande drammaturgo veneziano e che faranno la fortuna delle sue future commedie: la cattiveria e la pochezza del mondo borghese, il conflitto sociale, l’attaccamento al denaro.
La messa in scena amplifica il ritmo e la forza della lingua attraverso un gioco di scambio di ruoli frenetico e senza sosta, in un ambiente quasi tetro, che contrasta con il tono irresistibilmente comico dello spettacolo, dove gli attori e le attrici interpreteranno i diversi ruoli cambiando rapidamente fisicità, struttura e spesso genere dei personaggi.
Uno dei modi migliori per conoscere il vero Carlo Goldoni, e di avere davanti agli occhi tutta la sua Venezia.
 

LA STRANA STORIA DEL DOTTOR JEKYLL & MR. HYDE

 

ARLECCHINO MUTO PER SPAVENTO

 
Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, qui riproposto per la prima volta in epoca moderna, Il muto per spavento rappresenta un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù. [...]
La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena. Qui il giovane Lelio, lasciata Venezia e giunto a Milano, pretende sia fatta giustizia. Nella sua patria si è follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi, ampiamente ricambiato. Ma il padre della giovane l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe, anche se il timido Mario ama Silvia, giovane risoluta e determinata. Ecco il motivo della venuta di Lelio a Milano: ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, alla peggio, sfidare il giovane a duello. La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, appena giunto in città la diffonde ad ogni anima viva incontrata. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio glielo rivelerà ed il servitore sarà decapitato. Arlecchino decide dunque di chiudersi in un religioso silenzio, diventando muto… per spavento!
Nonostante sia stato privato della parola, Arlecchino riesce ad innamorarsi della servetta di Pantalone, Violetta, a fare baruffa con Trappola, anche lui innamorato della giovinetta e a combinare un sacco di guai, il tutto mentre le due coppie di innamorati cercano una giusta risoluzione ai loro intrighi, ostacolati da Pantalone e da Stramonia.
[StivalaccioTeatro in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano / Teatro Stabile del Veneto / Teatro Stabile di Verona]
 

LE DONNE DI GOLDONI

Cinque scene dalle opere di Carlo Goldoni che parlano di personaggi più che mai vicini alla nostra realtà, anche a distanza di secoli. A condire il tutto, cinque giovani attori che dimostrano perché Goldoni sia ancora “uno dei nostri”.
[Regia: Edoardo Fainello | Cast: Laura Cestaro, Irene De Bon, Lorenzo Feltrin, Luisa Peta, Ester Topolnjak]
 

LA CULLA DI CRISTALLO

 
«… È tanto piccolo l’amore mio. È fragile come il cristallo.»
Arriva un momento nella vita di un uomo o di una donna in cui per poter procedere è necessario chiudere alcuni cerchi. Uno di questi riguarda l’essere figli e figlie e la strada fatta insieme ai nostri genitori.
Rimasto orfano di madre, un giovane uomo e futuro padre, ritrova un baule pieno di ricordi che a poco a poco metteranno in luce quelle pieghe dell’esistenza fino ad allora abitate dall’ombra. L’inizio della vita caratterizzato dalla sua nascita prematura ma anche ciò che l’aveva portato ad essere desiderato dai suoi genitori, il loro essere uomo e donna prima che padre e madre, le fatiche, le contraddizioni, i pensieri indicibili di chi per giorni, settimane, mesi vive separato dal proprio figlio da una parete trasparente.
Ismaele porta nel suo nome e sulle sue piccolissime spalle il peso di una nascita prima del tempo e scopre, forse in ritardo, o forse nell’attimo esatto in cui è in grado di elaborarlo, la forza del desiderio che l’ha portato alla vita.
[Testo: Roberta Donà e Sonia Sferragatta | Riadattamento: Benoit Roland e Roberto Zamengo | Regia: Francesco Boschiero | Cast: Antonio Toniolo, Maria Cristina De Gennaro, Alessio Boschini, Anna Bernardi | Produzione: Compagnia teatrale Arte Povera]
 

UOMINI E DÈI

 
Dalla Grecia antica a Dante, dalla poesia araba all’Orlando furioso: il mercoledì all’insegna della conoscenza e dell’eleganza.
Riprendendo una continuativa collaborazione tra l’Associazione Italiana Culturale Classica – Delegazione E. Forcellini e il Centro Teatrale Da Ponte si ripropongono alcune delle letture più emblematiche scelte tra le molte della decennale rassegna “Letture discrete”.
 

IL RE È MORTO

 
«Nulla sarà più come prima. Tutto resterà come prima».
Re Bérenger, sovrano dell’Universo, ha 283 anni e una malattia incurabile ma non sa ancora che dovrà morire; viene colto alla sprovvista dalla Morte stessa e accompagnato ad essa dalla sua prima moglie. Le due regine, la dolce Marie e la saccente Marguerite, venute a conoscenza della sua malattia grazie al medico, chirurgo e batteriologo di corte, discutono a lungo se sia il caso di rivelare la nefasta notizia al loro marito e sovrano. Alla fine la notizia viene rivelata a Bérenger che, incredulo, non vuole convincersi della sua imminente morte; il sovrano si crede ancora in possesso del potere sugli elementi della natura e sulle persone ma, inesorabilmente, scopre che la sua malattia non gli ha lasciato nessuna forza e, invano, ordina alla natura e agli uomini che nemmeno gli rispondono.
Il re ha terrore del nulla; durante lo spettacolo si sentono quasi le lancette scandire il countdown sopra un palcoscenico.
Nel capolavoro di Ionesco troviamo tutto lo spaesamento e l’affanno di un’umanità che deve fare i conti con la propria finitezza; c’è la spasmodica e tragicomica ricerca del senso della vita e l’amara eterna lotta contro la mortalità.
Bérenger è l’uomo, inteso come genere umano, che non riesce a governare gli eventi, il cui potere è nullo. Perché non ci si vuole arrendere alla perdita di potere? Perché probabilmente si è piccoli, perché non si capiscono quali sono i veri valori. Infatti, solamente nel momento in cui il re si spoglia di tutti gli orpelli e di tutte le cose che lo frenano riesce a diventare veramente grande.
Un testo che mette al centro l’uomo, le sue debolezze e le sue intrinseche fragilità, nelle sue scene c’è una disperazione, si sentono il desiderio e la necessità di imparare a leggere la vita anche nei segni più piccoli e più semplici.
Il re capisce che la vita è fatta di piccoli segni che hanno un’importanza fondamentale all’interno dell’esistenza di una persona.
È l’idea che la vita continua e che quando il re se ne andrà lui vivrà in tutto quello che rimarrà al mondo, il mondo continuerà a vivere.
Nella parte finale c’è un cambiamento d’atmosfera dal divertente grottesco si viene catapultati nella tragedia. Però è la tragedia necessaria a poter passare a un altro livello di esistenza. È cioè la necessità di distruggere per poter ricostruire in altro modo, per poter ricostruire un altro mondo.
 
  • Il Re è morto | Sabato 11 Marzo 2023 - Ore 21 | Domenica 12 Marzo 2023 - Ore 18

LA FABBRICA DEI PRETI

 

CAPODANNO CON FANTASMI

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Siamo a Napoli, a Capodanno: la città si prepara a festeggiare. Fratello e sorella trascorrono la serata insieme, giocando alla tombola più tradizionale, quella che prevede che ad ogni numero estratto venga raccontata una storia. Perché questa è la poesia di Napoli, come la vita: la voce delle persone, le vicende che s’intrecciano, senza mai staccarsi dai ricordi e da chi non c’è più. I fantasmi di papà e mamma vengono evocati per riprendere insieme la consuetudine della serata di festa, tra i botti nelle strade che esplodono di pari passo con il chiasso delle incongruenze della vita, sullo sfondo dell’ineluttabile appuntamento con la morte, nonostante tutto e tutti.
[Tratto da “La doppia vita dei numeri” di Erri De Luca | Regia: Silvia Castelli | Cast: Elena Peder, Paolo De Santi, Maria Pernice, Valentino Radaelli, Giuggi Di Paolo | Produzione Destino Teatro]
 

NARCISSUS

 
Nello studio di uno psicanalista, una donna ripercorre la propria storia attraverso la sua allucinante visione della vita. Cinica, disillusa, alienata, ma allo stesso tempo fragile e bisognosa d’aiuto, fa a pezzi tutto ciò che è “politically correct” con un inquietante furia distruttiva. Solo ricomponendo i pezzi del puzzle che raccoglierà attraverso il suo delirio, paleserà nel finale l’atroce verità, che porterà chi l’ha ascoltata a rielaborare nuovamente tutto il suo racconto e ad addentrarsi nell’abisso più profondo della natura umana.
Finalista al Premio Off 2013 del Teatro Stabile del Veneto diretto da Alessandro Gassmann
Testo e regia: Edoardo Fainello | Cast: Elena Girardello, Federica Girardello, Silvio Pasqualetto
 

GLI ULTIMI GIORNI DI AGATHA VON BRAUN

 
Una casa avvolta dalla polvere porta i segni di una gloria antica. Una contessa senza età canta a una pianta appassita, mentre il suo maggiordomo muto spazza le foglie che cadono imperterrite dal soffitto. Due figure senza tempo in un luogo sospeso, dove l’eternità è un susseguirsi indistinguibile di giorni e di tazzine da tè. Questo delicato equilibrio va in pezzi quando la contessa Agatha Van Braun scopre che il suo calendario termina l’11 novembre. Così Agatha si ritrova ad affrontare l’inconcepibile: per lei non ci saranno più un 12 novembre, una primavera, un Natale, tantomeno un compleanno. Disperazione, follia, risate, ricordi, pianificazioni assurde, ogni trovata è buona pur di cambiare la sorte: surreale e autentico al tempo stesso, Gli Ultimi Giorni di Agatha Von Braun è la parabola tragicomica di una donna di fronte alla finitezza dei propri giorni.
[Ideazione e regia di Francesca Lo Bue e Joaquin Nicolas Cozzetti | Cast: Francesca Lo Bue, Joaquin Nicolas Cozzetti | Testi: Annalisa Ambrosio | Produzione LO’CO THÉÂTRE
 

LA VARIANTE JANOWSKY

 
 
L’appartamento di una città vuota, immersa in un’estate che sembra non avere fine.
L’incontro tra un uomo e una donna.
La passione ed il sesso che divampano inattesi e indomabili come antidoto alla solitudine.
E l’amore, che tenta di emergere continuamente sopraffatto dal bisogno di individualità.
Il desiderio che lentamente si tramuta in un duello serrato giocato a colpi di parole per giustificare la propria esistenza.
Un flusso ininterrotto di pensieri, frasi e suoni che permeano lo spazio tra due persone incapaci di comunicare se non nei momenti di silenzio.
Parole sussurrate, urlate, scagliate e usate come armi per dominare l’avversario.
Parole senza controllo che in un delirante crescendo divengono accuse violente, dalle quali affiora la verità di un tremendo segreto inconsapevolmente condiviso.
La verità di un incontro forse non casuale.
[Testo: Paolo Zaffaina |Regia: Edoardo Fainello | Cast: Mirko Bottega, Francesca Zava]
 
  • La variante Janowsky | Sabato 6 Maggio 2023 - Ore 21 | Domenica 7 Maggio - Ore 18

SULLA MORTE SENZA ESAGERARE

 
Sulla morte senza esagerare è un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideato e diretto dal regista Riccardo Pippa, lo spettacolo affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee. Le figure si muovono con verità e leggerezza su un tessuto drammaturgico originale.
Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. L’unica certezza è la morte, si dice. Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi morire? Maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari raccontano, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontano storie semplici con ironia, per parlare della morte, sempre senza esagerare.
[Ideazione e regia Riccardo Pippa | Di e conGiovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza | Produzione Teatro Franco Parenti e Teatro dei Gordi]