«Fatta costruire dai Tiepolo verso la seconda metà del secolo XVII. fu dei Galvani-Onigo e ultimamente della Contessa Elisabetta, che fece porre le sue iniziali E.G.O. sul frontone. Fabbricato a due piani con giardino e adiacenze adibite a case coloniche. Nel salone maggiore, un antico stemma di galera veneta in legno dipinto. Posta al fondo di un immenso prato che la rende molto suggestiva, è stata riadattata al principio del XX secolo»
Villa Marcello fu costruita a Fontanelle (in quella che era una vasta area di boschi) alla fine del XVII secolo come padiglione di caccia della famiglia Tiepolo, una delle più antiche famiglie veneziane
Nel 1682, riprendendo la pianta tipica delle ville venete, Marin Tiepolo fece costruire una prima residenza alla quale si aggiunse nel Settecento la filanda con una notevole facciata e ampie finestre su entrambi i lati, per favorire l’aerazione necessaria alla coltivazione dei bachi da seta. Nel XIX secolo l'edificio principale fu trasformato con la chiusura della loggia, la creazione della terrazza e del secondo piano ricavato dagli altissimi soffitti. All'interno della tenuta si trova il pregevole oratorio che i Tiepolo dedicarono a San Saba, mentre la corte rustica, sulla quale si affacciano i granai, le cantine e la filanda, un tempo centro dell’attività agricola, è diventata oggi un giardino con orto e alberi da frutto.
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La famiglia Marcello è presente nella vita pubblica di Venezia da oltre mille anni.
Tra i documenti più datati appare l’atto di donazione dell’Isola di San Giorgio all’ordine Benedettino, sottoscritto da Pietro Marcello il 20 dicembre 982. Nel XV secolo la famiglia visse il suo massimo splendore: Jacopo Antonio, famoso umanista, conquistò Verona, Ferrara e il Garda e liberò Brescia nel 1483. Vent’anni dopo, un altro Jacopo Antonio conquistò la Puglia e morì durante la presa di Gallipoli. Nicolò Marcello, già Ambasciatore a Trebisonda e Bailo di Costantinopoli, divenne poi Procuratore di San Marco e Doge il 13 agosto 1473. Durante il suo dogado, Caterina Cornaro donò Cipro alla Repubblica di Venezia. Egli fu il primo a coniare la mezza lira veneziana, moneta d'argento che fu chiamata "marcello" in suo onore. A due secoli di distanza Lorenzo Marcello, al comando della flotta veneziana nella sanguinosa battaglia dei Dardanelli (1656), riportò la più importante vittoria che l’armata della Serenissima avesse mai conseguito dopo Lepanto.
Nella genealogia della famiglia emergono anche due noti musicisti: Benedetto Marcello (1686-1739) stimato da Bach e considerato l’iniziatore della musica moderna, e il fratello Alessandro Marcello ricordato ancora oggi per il suo concerto di oboe.
Nel XIX secolo Andrianna Zon, sposa di Alessandro Marcello sindaco di Venezia sotto il dominio austriaco, rivitalizzò la plurisecolare arte del merletto dando un lungimirante impulso all'economia fondando a Burano una scuola. In seguito la famiglia ne fece dono alla città di Venezia che la trasformò nell’attuale museo (museomerletto.visitmuve.it | fondazioneandrianamarcello.org)
Nel 1900, Alessandro Marcello (1894-1980), insigne botanico, autore di importanti libri di fenologia e personalità di spicco nella vita culturale, sociale e politica di Venezia, divenne un punto di riferimento anche per la popolazione di Fontanelle dove durante la grande guerra guidò il reparto cavalleria alla riconquista della Villa, riuscendo a sottrarla all’esercito austroungarico. Nella seconda guerra riuscì a liberare il parco dall’esercito tedesco che lo aveva occupato.
Alessandro Marcello, nato il 14 marzo 1813, figlio di Girolamo Marcello (della famiglia veneziana dei Marcello) e Teresa Albrizzi, fu tra il 1848 e il 1849 intendente generale dell'Armata della Repubblica di Venezia e partecipò ai moti rivoluzionari del 1848 con Daniele Manin durante la resistenza di Venezia contro l'Austria. Nel 1853 fu espulso dal governo austriaco. che lo esiliò a Corfù, ma qualche anno dopo fu richiamato e il 14 agosto 1857, seppur «dopo molte esitanze», fu affidato a lui - in fama di «valente liberale» (Carlo Leoni, Cronaca segreta, p. 513) - l'incarico di podestà di Venezia , che ricoprì fino al 1859. Durante il suo breve mandato acquistò il Fondaco dei Turchi, che verrà poi restaurato dal successore Pier Luigi Bembo. Nel 1858 aveva sposato la contessa Andriana Zon, da cui ebbe sette figli: Girolamo, Andrea, Teresa Teodora, Giacomo Antonio e Nicolò Giuseppe. Unificato il Veneto all'Italia, dopo il 1866, fu deputato del Regno d'Italia durante la X legislatura dal 22 marzo 1867 al 2 novembre 1870. Morì nel 1871. Un suo scritto sulla rivoluzione del 1848 venne pubblicato postumo nel 1950.
Alessandro Marcello Del Majno (Sambughè, 1894 – Venezia, 1980) è stato un militare, antifascista e accademico italiano, esperto di geobotanica. Era figlio del conte Girolamo Marcello, militare e politico dell'Italia post-unitaria, e di Rosanna Del Majno. Durante la Grande Guerra si distinse combattendo nella cavalleria e ottenne una medaglia di Bronzo e una d'Argento al Valor Militare. Durante il secondo conflitto mondiale fu attivo nella resistenza partigiana. Ha lasciato numerosissimi saggi e articoli scientifici. Fu inoltre membro di numerose istituzioni culturali e ricoprì la carica di Presidente del Museo di storia naturale di Venezia, del Banco di San Marco e della Fondazione Querini Stampalia. Nel 2016 fu insignito del titolo di Giusto Tra Le Nazioni alla Memoria per aver nascosto e salvato, durante la guerra, una famiglia di ebrei.
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