«Sono 60 le città italiane (il 62% del campione analizzato) che hanno fatto registrare una media annuale superiore a quanto indicato dall’OMS. Sempre in testa Torino con 35 microgrammi/mc come media annuale di tutte le centraline urbane del capoluogo, seguita da Milano, Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza, Modena e Verona (32 µg/mc). Oltre alle città del nord però hanno superato il limite suggerito dall’OMS anche città come Avellino (31µg/mc), Frosinone (30 µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli (28 µg/mc), Roma (26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/ mc), Bari (23 µg/mc), Catania (23 µg/mc) solo per citarne alcune».

È appena stato pubblicato MAL'ARIA DI CITTÀ 2021 di Legambiente, un rapporto che martella le nostre coscienze sullo stato dell'inquinamento dell'aria, in un periodo che ha in sovrappiù il tragico fardello del l'epidemia da Covid19. Sei capoluoghi veneti si disputano tristi primati: Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Vicenza e Verona (32 µg/mc) ...

 

L’emergenza smog in Italia non si arresta e si cronicizza sempre di più. Nonostante la pandemia, il bilancio annuale è preoccupante: su 96 capoluoghi di provincia analizzati nel 2020 ben 35 sono andati oltre i limiti stabiliti dalla legge per la concentrazione giornaliera di polveri sottili (Pm10).

«L’inquinamento atmosferico è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria in primis. Una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi dal nostro Paese che purtroppo è indietro sulle azioni da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, a partire dalla mobilità sostenibile».

 
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