Jacopo Valvason di Maniago, Descrittione della Patria del Friuli (1568), a cura di Angelo Floramo, «Quaderni Guarneriani», 11, Comune di San Daniele del Friuli, 2019 | guarneriana.it/Quaderni-Guarneriani/22156

Angelo Floramo, tra le sue ricerche presso il Fondo Guarneriano, ha riscoperto, all’interno del Codice 213, la “Descrittione della Patria del Friuli” scritta da Jacopo Valvasone di Maniago a metà del ‘500, quale servigio per la Serenissima Repubblica di Venezia. Questa del 2019 riprende ed arricchisce la prima edizione dello stesso stampata nel 2011 grazie al Circolo Culturale Menocchio di Montereale Valcellina. Più che mai curioso è il fatto che, fra le molte opere composte dall'intellettuale friulano, la “Descrittione della Patria del Friuli”, che pur era stata redatta come relazione per i Rettori che lo Stato veneziano inviava nei territori e nelle regioni poste sotto il suo dominio, rimase inedita per "ragion di Stato", a disposizione dei soli destinatari.
Come questo potesse accadere, lo ricorda in premessa Elisa Nervi, direttrice della Civica Biblioteca Guarneriana:

«Antiche norme prescrivevano ai Rettori di un paese o di una città di comunicare a Venezia ogni notizia utile a suggerire riforme che potessero tornare a beneficio dei territori ai quali erano stati inviati quali rappresentanti della Repubblica. Il dovere di presentare al Collegio veneziano, per iscritto, una relazione a conclusione dell’incarico di reggenza venne poi sancito con l’emanazione di un apposito decreto del Senato nel 1524. Quasi ogni Relazione dà notizie della geografia e della topografìa, del paese, del numero degli abitanti, dei prodotti naturali e della industria, delle entrate e spese del Comune, della amministrazione civile e criminale, delle fortificazioni, della milizia, dei dazii, della economia pubblica e privata, del commercio, dei fondachi di farine, dei Monti di Pietà, ecc.
Contestualmente, proprio durante il XVI secolo, Venezia spinse più che mai per ampliare la propria conoscenza storica e geografica dei territori e delle regioni poste sotto il suo dominio, ricorrendo alle personalità intellettuali del tempo. Del resto, non si può non considerare che il Cinquecento è il secolo delle grandi scoperte geografiche, che furono elemento catalizzatore per la rinnovata curiosità e il rinascimento che coinvolsero la geografia e la cartografia, intese, prima che come discipline scientifiche, come strumenti pratici a servizio del potere e dei commerci. D’altro lato, non possiamo altresì dimenticare che il Cinquecento è anche il secolo della minaccia turca e che Venezia è innanzi tutto una repubblica mercantile, che ha profondo interesse a proteggere ed ampliare i propri vantaggi economici e scambi commerciali.
In questo quadro si pone la Descrittione della Patria del Friuli di Jacopo Valvasone: minuziosa, dettagliata, scrupolosa e per questa ragione preziosa per la conoscenza dei territori, e quindi, per ciò stesso, potenzialmente pericolosissima, se letta da occhi nemici. Talmente grande il valore del lavoro del Valvasone, da vedersi imporre un obbligo di assoluta segretezza sulla sua Descrittione dalla Serenissima, anche se il suo pregio di bocca in bocca evidentemente passò, creando una tale fama dell’opera capace di valicare due secoli, come testimonia ciò che ne scrive il Liruti».

Breve-informatione-per-il-Governo-della-Patria-del-Friuli-con-la-descrittione-delle-Communita-et-della-Cargna

Di Giacomo Valvason di Maniago è stato digitalizzato anche il suo "Li successi nella Patria del Friuli":

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La nova descrittione di tutta la patria del Friuli diligentissimamente esposta per M. Pyrrho Ligorio Napolitano
La nova descrittione di tutta la patria del Friuli diligentissimamente esposta per M. Pyrrho Ligorio Napolitano con privilegio del Sommo Pont. & del Senato Vet. per anni diece. In Roma del MDLXIII Con le forme di M. Michele Tramezzino Sebastiano di re da Chioggia intagliava in rame [1 : 290 000 env] | Fonte: gallica.bnf.fr | Bibliothèque nationale de France