Anton Friederich Büsching, teologo, filosofo e geografo, scrisse la Neue Erdbeschreibung (Nuova descrizione della Terra), un’opera di grande mole a carattere statistico-geografico divisa in undici libri, che segna un progresso sulle cosmografie precedenti: una sorta di enciclopedia geografica “Treccani” del diciottesimo secolo. È certo d'interesse per la nostra informazione storica riscontrare la trattazione dei nostri territori nel secondo e terzo tomo della Italia geografico-storico-politica, pubblicata in traduzione italiana a Venezia nel 1780.
Cristina Vendrame, Luciano Mingotto, Maria Teresa Tolotto
Oderzo Veneziana. Evoluzione urbana, città dipinta e dimore storiche
Becco Giallo Editore, 2017
Il libro propone un sintetico excursus dell’evoluzione urbana ed edilizia di Oderzo, alla luce dei ritrovamenti archeologici e dei restauri architettonici degli ultimi venti anni che hanno arricchito – e modificato – la conoscenza della storia della città. Sono inserite alcune schede riguardanti i più importanti manufatti edilizi opitergini le cui decorazioni pittoriche – di facciata e negli interni – non sono ancora state studiate in modo esaustivo e scientifico. Il taglio della pubblicazione è preciso: uno sguardo sulla “venezianità” che ha connotato l’aspetto e la forma, non solo della città e dei suoi edifici, ma anche del territorio.
In tal senso Oderzo è urbs picta come Treviso, Pordenone, Portogruaro e molti altri centri del Nordest, presentando tra XVI e XVIII secolo una splendida cortina di facciate dipinte nel corso Umberto I. Ma non vanno dimenticati gli affreschi entro i palazzi e nelle ville extra urbane come Ca’ Spineda e Ca’ Giustiniani a Busco di Ponte di Piave. Altri preziosi manufatti con facciate dipinte sono presenti nel territorio ma la ricerca si è dovuta limitare a Oderzo per la gran mole documentaria e la complessità dei temi proposti. Il volume si apre con una veloce sintesi dello sviluppo urbano di Oderzo dall’età bassomedievale ai nostri giorni, con richiami alle preesistenze di epoca romana che hanno condizionato parte della rete viaria. Segue un capitolo sulle facciate dipinte su cui sono oggi ancora riconoscibili una serie di fasi decorative e pittoriche dall’età tardogotica al XIX secolo.
Il volume presenta infine alcuni palazzi e ville con affreschi di notevole fattura che non sono noti al grande pubblico, ed è arricchito da due schede a cura di Luca Majoli, storico dell’arte, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.[trevisotoday.it]
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