[a. m.] Le maggiori potenze europee (Sacro Romano Impero, Francia e Spagna) avevano formato il 10 dicembre 1508 la Lega di Cambrai (un centro del nord della Francia, ai confini col Belgio) contro la Repubblica di Venezia, decise a mantenere un'egemonia su diversi territori della penisola italiana e a spartirsi i domini veneziani. La cerchia dei nemici di Venezia era impressionante: Massimiliano I d'Asburgo (imperatore del Sacro Romano Impero), Luigi XII di Francia (re di Francia, Duca d'Orléans), Ferdinando II d'Aragona (re di Napoli e re di Sicilia), papa Giulio II (sovrano dello Stato Ecclesiastico), Alfonso I d'Este (duca di Ferrara), Carlo II (duca di Savoia), Francesco II Gonzaga (marchese di Mantova) e Ladislao II (re d'Ungheria).

Cinque mesi dopo, il 4 maggio 1509, le forze veneziane (ma dire veneziane significa "al soldo dei veneziani", poiché nessuna potenza in quel periodo storico teneva eserciti di leva e gli armati erano tutti mercenari, sia se provenienti dai propri domini interni sia se assoldati all'estero, cosicché la durata delle guerre era commisurata alla durata delle disponibilità economiche di pagarli) furono battute nella battaglia di Agnadello o della Ghiaradadda (Gera d'Adda). Non poco danno avevano arrecato le serie divisioni di concezioni strategiche emerse nel comando, suddiviso fra Niccolò Orsini conte di Pitigliano, capitano generale delle milizie, e Bartolomeo d'Alviano, governatore dell'armi, ai quali era affiancato, con il rango di Provveditore Generale, il nobile veneziano Andrea Gritti, come era d'uso nella Repubblica. Bartolomeo d'Alviano, disarcionato e ferito ad un occhio, su ordine del re Luigi non fu ucciso ma tenuto prigioniero per quattro anni (liberato quando Venezia si troverà a combattere assieme alla Francia, nel complicato gioco delle alleanze di quei tempi di rapidi voltafaccia). Il conte di Pitigliano si ritirò verso Venezia con Gritti e le truppe rimastegli, abbandonando tutti i territori occidentali di terraferma. Questa ritirata si fermò, di fatto, soltanto a Mestre. Venezia paventò l'imminente fine della propria Repubblica.

Degni di ricordo, perché influenti sull'esito finale della guerra dopo il disastro di Agnadello, rimangono due momenti di arresto dell'avanzata dei francesi e degli imperiali.

L'onda d'urto di Agnadello aveva dapprima portato il 5 giugno 1509 alla resa di Padova, ma il 17 luglio una contromossa della Serenissima aveva riportato con uno stratagemma la cavalleria e altre forze veneziane dentro la città. La riconquista aveva richiamato la discesa da Trento dell'imperatore Massimiliano per porla sotto assedio, affiancato da contingenti francesi e papali. L'assedio di Padova (difesa da Andrea Gritti, futuro doge dal 1523 al 1538) iniziò il 15 settembre 1509 e fu tolto il 30. Nell'abbandono da parte di Massimiliano pesò l'esaurimento dei fondi per pagare i suoi mercenari.

Anche Treviso, che rappresentava l'ultimo baluardo veneto che separasse Francia e Impero dalla laguna di Venezia, fu investita nel 1511 da un esercito assediante comandato dall'aristocratico francese Jacques de Chabannes de La Palice. Con singolare previdenza, già dal 1509, il Consiglio dei Dieci aveva deciso di potenziare le opere di fortificazione della città, incaricando il celeberrimo architetto militare veronese Fra' Giocondo ( ← it.wikipedia.org ). Furono costruite imponenti mura bastionate e fu deviata parte del fiume Botteniga, in modo che, sbarrato adeguatamente dall'interno in caso di assedio, le sue acque inondassero tutti i terreni circostanti le mura per largo tratto, rendendo malagevole e più facilmente rintuzzabile qualsiasi avvicinamento di armati. La resistenza trevigiana fu tenace per tutta l'estate del 1511 e non fu travolta neppure dal violento e decisivo attacco sferrato tra il 7 e il 15 ottobre di quell'anno. Il sopraggiungere della stagione fredda e le discordie sorte fra i comandi francesi e quelli imperiali portarono alla smobilitazione degli assedianti.

I Libri

L’Europa e la Serenissima. La svolta del 1509. Nel V centenario della battaglia di Agnadello, a cura di Giuseppe Gullino, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, 2011 | Atti del convegno, nel V centenario della battaglia di Agnadello, promosso nel 2009 dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti con il contributo della Regione del Veneto | Leggi pdf | ivsla.it/store | istitutoveneto.it

Sommario
  • Giuseppe Galasso, Il quadro internazionale, p. 3
  • Giuseppe Gullino, La classe politica veneziana, ambizioni e limiti, p. 19
  • Giovanni Zalin, Il quadro economico dello Stato veneziano tra Quattrocento e Cinquecento, p. 35
  • Angiolo Lenci, Agnadello: la battaglia, p. 75
  • Gian Maria Varanini, La terraferma di fronte alla sconfitta di Agnadello, p. 115
  • Maria Pia Pedani, Venezia e l’Impero ottomano: la tentazione dell’impium foedus, p. 163
  • Antonio Menniti Ippolito, Il papato, p. 177
  • Antonio Conzato, Usurpazione o riorganizzazione? Il Consiglio dei Dieci e la gestione della politica estera veneziana negli anni di Agnadello, p. 191
  • Wolfang Mährle, «Deus iustus iudex». La battaglia di Agnadello e l’opinione pubblica nei paesi tedeschi, p. 207
  • Gino Benzoni, Parole per dirlo (e figure per tacerlo), p. 229
  • Manlio Pastore Stocchi, Riflessi letterari della battaglia di Agnadello, p. 337
 

La battaglia di Agnadello e il Trevigiano, a cura di Danilo Gasparini, Michael Knapton, Quaderni di Villa Emo 1, Cierre Edizioni,  Sommacampagna (VR), 2011 | edizioni.cierrenet.it | È la pubblicazione degli Atti del Convegno di studi a Villa Emo Fanzolo del 13.6.2011

Sommario
  • Michael Knapton, Agnadello e il Trevigiano, p. 11
  • Gianpier Nicoletti, La Dopo Agnadello: danni di guerra, tensioni sociali e trasformazioni urbanistiche a Treviso e nella Marca Trevigiana, p. 29
  • Lucio De Bortoli, Cronache e istorie di fedeltà: pagine e immagini del dopo Agnadello nel trevigiano, p. 65
  • Lorenzo Morao, I fratelli Emo nella guerra di Cambrai, p. 77
  • Franco Rossi, Venti di guerra nei dispacci di Andrea Gritti, Provveditore generale in campo, p. 87
  • Andrea Bona, Feltre dopo Agnadello: dal "mito" dell'incendio alla realtà di una guerra di confine, p. 97
  • Danilo Gasparini, La fuga dalla città di Treviso, p. 113
 
Palazzo Ducale, Sala dei Pregadi (Senato). Allegoria della Lega di Cambrai
 
Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, Allegoria della Lega di Cambrai, Venezia, Palazzo Ducale, Sala dei Pregadi (Senato): «Venezia, assistita dal doge Leonardo Loredan, alza la spada contro l’Europa che si difende con uno scudo su cui ci sono le insegne dell’imperatore, del papa e delle monarchie francese e spagnola. Sullo sfondo si vede Padova, la prima città recuperata da Venezia».

Per saperne di più

  • [2020] Ettore Beggiato, La Lega di Cambrai e la Serenissima, Prefazione di Lorenzo Boca, Editrice Veneta, Vicenza, 2020 | Reperibilità: editriceveneta.it/Pubblicazioni-Ettore-Beggiato
     
  • [2020] Federico Moro, La Serenissima contro il mondo. Venezia e la Lega di Cambrai (1499-1509), Led edizioni, Gorizia, 2020, Supplem. a Il Gazzettino
     
  • [2015] Lara Pavanetto, La guerra di Cambrai, Venezia accerchiata, e i cittadini “traditori” di Noale | larapavanetto.blogspot.com
     
  • [2014] Raffaele Ruggero, La battaglia di Agnadello, «Enciclopedia machiavelliana (2014) | treccani.it/enciclopedia
     
  • [2013] Nicola Formaio, La Repubblica di Venezia tra la discesa di Carlo VIII e il dramma di Agnadello. I comandanti militari marciani nelle guerre d’Italia, Tesi di laurea, UniVe, 2012/2013, Relatore prof. Sergio Zamperetti | dspace.unive.it
     
  • [2011] Nicolò Dal Grande, Agnadello o "la rotta della Ghiaradadda", 2/2011, «it.cultura.storia.militare online» | icsm.it/articoli
     
  • [1917] G. Dalla Santa, Commerci, vita privata e notizie politiche dei giorni della lega di Cambrai (da lettere del mercante veneziano Martino Merlini), Atti del reale Istituto Veneto di Scienze arti, A. a. 1916-1917, Tomo LXXVI, Parte seconda, pp. 1547-1605 | Leggi pdf | atena.beic.it/view | gutenberg.beic.it/view
     
  • [1866] G. Occioni-Bonaffons, Intorno alle cagioni della Lega di Cambrai. Studio documentato, «Archivio Storico Italiano», Serie terza, Vol. 4, No. 1 (43) (1866), pp. 93-131 | https://www.jstor.org/stable/44453151?seq=1#metadata_info_tab_contents | https://www.jstor.org/stable/pdf/44453151.pdf?refreqid=excelsior%3A97212d1b4b1612f9a1e727211ff178f3
     
  • [1551] Petri Bembi Cardinalis Historiae Venetae Libri XII, Apvd Aldi Filios, Venetiis, MDLI (1551)

  • [XVI sec.] Lettere storiche di Luigi da Porto, Vicentino, dall'anno 1509 al 1528, ridotte a castigata lezione e corredate di note per cura di Bartolommeo Bressan, Felice Le Monnier, Firenze, 1857 | Digitalizzato da varie Università e Biblioteche:

  • [1496-1533] Marino Sanudo, I Diarii | Sanudo si occupò della stesura dei Diarii (58 volumi di complessive 40.000 carte manoscritte) dal 1496 al 1533. La rigorosa e continuativa registrazione dei fatti giorno per giorno fu inizialmente pensata in vista della successiva composizione di una grande storia di Venezia, in seguito, tuttavia, mai realizzata
    I link ai 58 Volumi, reperibili in GoogleBooks, Internet Archive o HathiTrust, sono elencati dalla biblioteca dell'Università della Pennsylvania alla pagina: The Online Books Page | onlinebooks.library.upenn.edu
    Di seguito si danno i collegamenti ai volumi direttamente attinenti alla guerra della Lega di Cambrai contro Venezia:

    • [1882] Marino Sanudo, I Diarii, Volume 7 (1 marzo 1507 - 28 febbraio 1508), dall'autografo Marciano ital. cl. VII codd. CDXIX-CDLXXVII, Volume 7, per cura di Rinaldo Fulin, A spese degli Editori (Rinaldo Fulin, Federico Stefani, Nicolò Barozzi, Guglielmo Berchet), Tipografia del Commercio di Marco Visentin, Venezia, 1882 | books.google.com/eC3O7wbSPrwC | archive.org | Leggi pdf | Forni Editore, Bologna (Ristampa fotomeccanica)
       
    • [1882] Marino Sanudo, I Diarii, Volume 8 (1 marzo - 31 luglio 1509), dall'autografo Marciano ital. cl. VII codd. CDXIX-CDLXXVII, Volume 8, per cura di Rinaldo Fulin, A spese degli Editori (Rinaldo Fulin, Federico Stefani, Nicolò Barozzi, Guglielmo Berchet), Tipografia del Commercio di Marco Visentin, Venezia, 1882 | books.google.com/7TxBZ5nQHAIC | Internet Archive | Leggi pdf
       
    • [1882] Marino Sanudo, I Diarii, Volume 9 (1 agosto 1509 - 28 febbraio 1510), dall'autografo Marciano ital. cl. VII codd. CDXIX-CDLXXVII, Volume 9, per cura di Rinaldo Fulin, A spese degli Editori (Rinaldo Fulin, Federico Stefani, Nicolò Barozzi, Guglielmo Berchet), Tipografia del Commercio di Marco Visentin, Venezia, 1882 | books.google.comx1OX5b09z-0C | Internet Archive | Leggi pdf
       
  • [1561] Francesco Guicciardini, Storia d'Italia, Letteratura Italiana Einaudi (Edizione di riferimento: a cura di Silvana Seidel Menchi, Einaudi, Torino, 1971) | Internet Archive | Leggi pdf
    L'opera storiografica del fiorentino Francesco Guicciardini, uomo politico al servizio dei papi medicei Leone X e Clemente VII, è composta di venti libri e narra gli avvenimenti accaduti tra il 1492 (anno della morte di Lorenzo il Magnifico) e il 1534 (anno della morte di Papa Clemente VII). Fu scritta tra il 1537 e il 1540 e pubblicata per la prima volta nel 1561 a Firenze.
     
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