Dal 25/01/2025 al 6/04/2025 a Castelfranco Veneto
nelle tre sedi del Museo Casa Giorgione, del Teatro Accademico e di Palazzo Soranzo Novello
A 250 anni dalla morte di Francesco Maria Preti, famoso erudito e architetto (suo il progetto del Teatro, in cui trova applicazione la teoria della media armonica proporzionale, del Duomo cittadino, di Villa Pisani a Stra), la mostra racconta i protagonisti della vivace stagione intellettuale nel XVIII secolo che ebbe tra gli animatori lo stesso Preti, la famiglia Riccati e i Rizzetti.
Attraverso una ricca selezione di opere e testimonianze dell'epoca (stampe, dipinti, documenti, argenti, ceramiche, mobili, abbigliamento, strumenti musicali, ecc.) la mostra è anche l'occasione per un percorso a ritroso entro le mode, i riti, i costumi del tempo in una città, crocievia commerciale, della terraferma veneziana.
Le biografie
Jacopo Francesco Riccati (1676-1754)
Giovan Antonio Lazzari, Ritratto del conte Jacopo Riccati
Nacque a Venezia il 28 maggio 1676 da Montino Riccati e Giustina Colonna. A vent’anni sposò Elisabetta Onigo, da cui ebbe diciotto figli. La sua formazione avvenne presso i Gesuiti del Collegio dei Nobili di Brescia, in cui ebbe modo di occuparsi principalmente di matematica, geometria, fisica, ottica e astronomia.
Stretto collaboratore di Jacopo nell’ambito delle scienze matematiche e fisiche fu il figlio Vincenzo. Padre e figlio individuarono un integrale capace di risolvere un’equazione differenziale, detta appunto riccatiana, tutt’ora studiata nelle università in vasti ambiti di applicazione.
Jacopo ebbe un grande patrimonio conoscitivo che mise a disposizione di futuri docenti dello Studio Padovano, di matematici e di studiosi del territorio che lo raggiunsero nei suoi palazzi di Castelfranco e Treviso per consultarsi con lui o usufruire dei suoi insegnamenti.
La sua vocazione di trasmettere il sapere venne esercitata soprattutto con i figli: a Vincenzo trasferì la passione per la matematica, a Giordano l’inclinazione per la fisica, la musica e l’architettura, a Francesco l’attitudine letteraria ed artistica.
Elisabetta di Onigo Riccati
Giovan Antonio Lazzari, Ritratto della contessa Elisabetta di Onigo Riccati
Cristoforo Riccati (1680-?)
Giovan Antonio Lazzari, Ritratto del conte Cristoforo Riccati
Giordano Riccati (1709-1790)
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Nacque a Castelfranco il 25 febbraio 1709 da Jacopo Riccati ed Elisabetta d'Onigo. Come il fratello Vincenzo, si formò presso i Gesuiti del Collegio di S. Francesco Saverio a Bologna e ritornato a Castelfranco approfondì la sua preparazione scientifica sotto la guida del padre, stringendo amicizia con Ramiro Rampinelli che seguiva le lezioni di matematica del fratello Jacopo. Alcuni anni dopo, grazie alle competenze fisico-matematiche acquisite, iniziò una collaborazione con il padre dedicandosi al disegno e alla pittura sotto la guida di Natale Melchiori, all'architettura con Francesco Maria Preti, alla poesia e alla musica dedicandosi sua ricerca sulla teoria dei "temperamenti". Come per gli altri componenti della famiglia, anche quella di Giordano risultò una formazione multidisciplinare, dominata indubbiamente dal suo interesse per la musica e l'acustica. Nel 1755 iniziò la fase dedicata all'architettura, con l'incarico del parziale rifacimento del Duomo di Treviso altri progetti e nei dintorni.
La musica | Giordano Riccati sviluppò un grande interesse per la musica, padroneggiava molti strumenti musicali, conosceva la tecnica del contrappunto ed era aggiornato sulle teorie fisico-acustiche del periodo. Approcciò il problema del fondamento dell'armonia e della musica, prendendo le mosse dal suono così come veniva percepito dall'orecchio, cioè dal puro dato sperimentale. Non mosse da un principio fisico-matematico fissato a priori, bensì dall'esperienza uditiva che divenne il fulcro del suo argomentare: spetta all'orecchio, in quanto parte del nostro apparato sensoriale, l'ultima parola nello studio dei fenomeni musicali. Strettamente legato a Giordano fu il medico trevigiano Antonio Galletti che muovendo dalla musica dello studioso castellano, praticò nel XVIII secolo la musicoterapia, utilizzando la musica come strumento terapeutico nella cura di varie malattie e ottenendo risultati positivi sui pazienti trattati.
- Clara Silvia Roero, Giordano Riccati, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 87 (2016 | treccani.it/enciclopedia/giordano-riccati_%28Dizionario-Biografico%29/
- Biografie e autobiografie di Giordano Riccati | yumpu.com/.../biografie-e-autobiografie-di-giordano-riccati...
- Elisabetta Molteni, Gli scritti di Giordano Riccati sull'architettura: proporzioni, matematica, giudizio di buon gusto, in Giordano Riccati, illuminista veneto ed europeo, Leo S. Olschki, Firenze, 2012, pp. 71-87 | iris.unive.it/retrieve/...riccati.pdf
- Laura Moretti, Le chiese di Giordano Riccati, in Giordano Riccati, illuminista veneto ed europeo, Leo S. Olschki, Firenze, 2012, pp. 123 ss. | academia.edu/38007206 | Leggi pdf
Vincenzo Riccati (1707-1775)
Nacque a Castelfranco l'11 gennaio 1707 da Jacopo Riccati ed Elisabetta d'Onigo. Studiò presso i Gesuiti del Collegio di S. Francesco Saverio di Bologna e a 19 anni venne accolto nella Compagnia di Gesù. Insegnò filosofia, umanità e matematica nel Collegio dei Gesuiti di Padova e nel 1734 lettere italiane e latine presso i Gesuiti di Parma. Prendendo parte al corso di teologia a Roma, ebbe l'occasione di frequentare il gruppo di matematici del Collegio Romani che gli diede modo di poter succedere al suo maestro nell'insegnamento della matematica, essendo Jacopo considerato uno dei maggiori analisti d'Italia. Nel 1773 venne soppresso l'ordine dei Gesuiti ed egli rientrò a Treviso rifiutando la cattedra di matematica all'Università di Bologna e nello Studio di Pisa, ma accettando gli incarichi pubblici del Magistrato delle Acque |
it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Riccati
Francesco Riccati (1718-1791)

Giovan Antonio Lazzari,
Ritratto del conte Francesco Riccati
Nacque a Castelfranco il 28 novembre 1718 da Jacopo Riccati ed Elisabetta d'Onigo e come per i fratelli, la sua educazione avvenne presso i Gesuiti del Collegio di S. Francesco Saverio a Bologna. Rientrato a Castelfranco approfondì con il padre la sua preparazione nelle discipline scientifiche, ma si dedicò prevalentemente alle letteratura e all'architettura. Fece il suo esordio con brevi componimenti poetici in occasione di nozze, compose poi sonetti, satire e tre tragedie rimaste inedite. Per circa trent'anni progettò e costruì palazzi, altari, facciate di chiese e il secondo teatro Dolfin di Treviso. Come il padre e i fratelli si occupò della sistemazione di fiumi ed acque nel trevigiano e di bonifiche nell'area di Udine.
Morì il 18 luglio 1791 dopo due anni di infermità trascorsi nella casa paterna di Treviso, assistito dal figlio Jacopo.
I Riccati
- Francesco Zanella, I Riccati, in Trevigiani illustri fra Settecento e Ottocento, a cura di Francesco Scattolin, ISTRIT, Treviso, 2011, pp. 57-86 | https://locusglobus.it/documenti/istrit/Trevigiani-Illustri-Fra-Settecento-e-Ottocento-a-cura-di-Francesco-Scattolin-1-ISTRIT.pdf
- Giorgio T. Bagni, Cultura e scienza nella Marca del Settecento: la Schola Riccatiana | http://www.syllogismos.it/history/cm-schola.pdf
- Clara Silvia Roero, M.G. Agnesi, R. Rampinelli and the Riccati family: A cultural fellowship formed for an important scientific purpose, the Instituzioni analitiche | https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0315086014001086 | Leggi pdf
- Edoardo Piccoli, Treviso, Castelfranco, e la cerchia dei Riccati, in Storia dell'architettura nel Veneto, il Settecento, a cura di Elisabeth Kieven e Susanna Pasquali, Marsilio, Venezia, 2012 | academia.edu/14831281
Giovanni Rizzetti (1675-1751)
Nacque il 27 ottobre del 1675 a Castelfranco, figlio di Francesco Rizzetti e Antonia Milani. La sua formazione avvenne presso il Collegio dei Somaschi di Padova, in cui rivelò la sua propensione per le scienze matematiche. Tornato a Treviso iniziò ad occuparsi di architettura, introducendo Giordano Riccati e Francesco Maria Preti all'arte del costruire, trasformando le norme di Jacopo Riccati sul "temperamento" in regole da applicare alla costruzione di un edificio
Nel 1727 pubblicò il saggio "De luminis affectionibus specimen physico mathematicum", con cui si oppose alle teorie molecolari di Newton sulla trasmissione della luce e successivamente fu l'autore del "Saggio dell'Antinewtonianismo sopra le leggi del moto e dei colori". I suoi principi sulla trasmissione della luce vennero ripresi nella teoria dei colori di Goethe pubblicata nel 1810.
Giovanni Rizzetti morì nel 1751 a Salvarosa.
- Clara Silvia Roero, I Rizzetti (Giovanni e Luigi), in Trevigiani illustri fra Settecento e Ottocento, a cura di Francesco Scattolin, ISTRIT, Treviso, 2011, pp. 87-1202 | Leggi pdf
Francesco Maria Preti (1701-1774)
Ritratto presunto di Francesco Maria Preti (Museo Civico trevciso)
Nacque il 19 maggio del 1701 in una delle famiglie più antiche di Castelfranco, padre Nicolò Preti e madre Vicenza Guidozzi. Dal 1712 al 1718 circa, frequentò il Collegio gesuita dei Nobili di Brescia, in cui ebbe l’occasione di formarsi in ambiti umanistici e scientifici. I suoi interessi spaziarono dalla cosmologia alla numismatica, dalla pittura alla letteratura antica e contemporanea, dalla musica al teatro. Le sue conoscenze nell’ambito musicale gli permisero di conoscere le leggi dell’armonia e di applicarne i principali fondamenti in architettura, in particolare nel proporzionamento degli ordini e di alcuni elementi architettonici.
Frequentò da giovanissimo il circolo nato attorno alle figure di Jacopo Riccati e Giovanni Rizzetti che lo guidarono nei suoi studi, permettendogli di diventare uno dei migliori architetti veneti del XVIII secolo. Nella sua città ebbe modo di esprimere la sua sensibilità neopalladiana, anticipando il Neoclassicismo. Ripensò gli spazi urbanistici secondo i nuovi bisogni della comunità, e all’interno di un preciso programma architettonico, progettò nuovi edifici per il culto, la cultura, la sanità ed il commercio dando prova di versatilità, originalità e razionalizzazione delle forme.
Tra i suoi progetti più importanti, la realizzazione del Duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale e il Teatro Accademico.
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