Questo post è il temporaneo ampliamento di alcuni brevi contenuti della sezione originariamente dedicata a Julia Concordia nella Via Annia romana, pubblicata nel 2019 nel ns. sito
[Ultimo aggiornamento 29/9/2025]
 

La colonia romana di Julia Concordia, poi centro di culto paleocristiano dal IV secolo d.C., fu la realtà abitativa, economica e culturale più importante prima dell’esistenza di Portogruaro, la cui nascita risalirebbe solo al 1140, quando Gervino, vescovo di Concordia, concesse ad alcuni Portolani un terreno in riva al fiume Lemene, per costruirvi un porto, case e magazzini. Tale atto sanciva la presenza di Portogruaro nell’ambito della “Patria del Friuli”.
In quanto porto sul Lemene l’insediamento crebbe d’importanza come tappa nei commerci tra Venezia e l’Austria, si rafforzò e si arricchì ottenendo così una sempre più larga autonomia politica di tipo comunale.
Nel 1420, il territorio della Patria del Friuli compresa Portogruaro sarà annesso alla Repubblica di Venezia, al culmine della sua politica di espansione sulla terraferma. Sotto la giurisdizione veneziana rimarrà per tre secoli, ma godrà di privilegi economici, dovuti alla sua felice posizione geografica, e di prosperità, quale «si può intuire ancor oggi nella sua architettura civile dei sec. XV e XVI, che la fa sembrare una piccola Venezia».
Nel 1797 Napoleone, vincitore sulla Serenissima, cedette all’Austria col trattato di Campoformio il territorio dell’ex veneta Repubblica e Portogruaro ne seguì la sorte.
Nel 1866, terminata la dominazione austriaca - che era stata brevemente interrotta nel 1848 quando anche a Portogruaro si instaurò un effimero periodo di regime repubblicano - la città entra infine a far parte del Regno d’Italia, condividendone da quel momento le vicende storiche.

Cenni storici

Portogruaro veduta

Il Museo archeologico nazionale Concordiese di Portogruaro

Museo archeologico nazionale Concordiese di Portogruaro
Fonte della foto: Museo archeologico nazionale Concordiese di Portogruaro | cultura.gov.it/.../museo-archeologico-nazionale-concordiese
 

Il Museo nazionale concordiese e la fertile stagione dell'archeologia italiana | Video

"Il Museo Nazionale Concordiese e la fertile stagione dell'archeologia italiana" è una serie di contributi audiovisivi, realizzata per raccontare e far conoscere la storia del Museo Nazionale Concordiese, dall'eccezionale scoperta del Sepolcreto dei Militi, all'edificazione, a partire dal 1885, dell'Istituto museale, fino al Museo dei giorni nostri e all'attività di valorizzazione.

Dario Bertolini e l'avventura archeologica

 
DRMV | Il Museo nazionale concordiese e la fertile stagione dell'archeologia italiana - Capitolo 1
Il primo capitolo è dedicato alla figura di Dario Bertolini, avvocato portogruarese, appassionato di archeologia, protagonista della scoperta di Concordia.
 

La nascente disciplina dell’archeologia italiana: i protagonisti a Concordia

 
DRMV | Il Museo nazionale concordiese e la fertile stagione dell'archeologia italiana - Capitolo 2
Il secondo episodio è dedicato agli scavi concordiesi e ai suoi protagonisti nella seconda metà dell’Ottocento, in quel particolare momento dello sviluppo della disciplina archeologica in Italia. Proprio sotto l’impulso di una nuova politica culturale elaborata dal Regno d’Italia la “nuova scienza” passava da una speculazione astratta alla sistematica ricerca e raccolta dei dati, con l’ausilio anche della costituenda nozione di tutela del patrimonio.
 

Museo nazionale concordiese di Portogruaro: 30 giugno 1885: la posa della prima pietra del museo

 
DRMV | Il Museo nazionale concordiese e la fertile stagione dell'archeologia italiana - Capitolo 3
Il terzo capitolo è dedicato all’edificazione a fine Ottocento del Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro. La sua fondazione aveva lo scopo di riunire tutti i materiali provenienti dall’antica colonia romana di Iulia Concordia, variamente dislocati nel territorio. Il Museo, testimone della temperie culturale in cui venne realizzato, racchiude tuttora un pezzo di storia: nella modalità di costituzione, nell’allestimento e nella stessa struttura architettonica.

Eventi

Gallery

  • Diego Collovini, Portogruaro. Una storia scritta sull'acqua | portogruaro.net

    Diego Collovini Portogruaro Diego Collovini Portogruaro
All'attento viaggiatore Portogruaro si mostra immediatamente nel suo impianto architettonico medioevale, caratterizzato da piacevoli costruzioni, con file parallele di portici, sotto i quali eleganti negozi si sono sostituiti, nel corso dei secoli, alle botteghe artigiane. Ma la città solo in apparenza sembra darsi nel modo più completo e totale. Ciò che noi vediamo è l’anima, per così dire, terrestre, quella rivolta alla terraferma, alla campagna circostante, alle altre floride cittadine che occupano i territori verso il Friuli.
Ma tra quelle due eleganti vie, ne scorre un’altra seminascosta: è l’anima fluviale, quella che guarda al mare Adriatico, ai grandi spazi d’oriente. Un’anima questa che ha assecondato, per tutta la storia meno recente, la propensione al commercio, alle attività di scambio con Norico, da cui proveniva (e dal 1429 in esclusiva per la Serenissima) il ferro, e con Venezia, da dove arrivavano le spezie orientali. Un commercio tutto documentato dai due preziosi Libri del traghetto, ora conservati nel Museo della Città. Mariegole in duplice copia – una stava a Venezia – dell’arte dei barcaioli, nei quali erano annotati i possessori di grosse barche e le merci che venivano trasportate nel traghetto, la via fluviale che congiungeva la città lagunare con Portogruaro.
 
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