Vietri Tullio (Oderzo, 1927 - Bologna, 2016)


Fonte della foto: ilgazzettino.it

Tullio Vietri è nato nel 1927 a Oderzo ma ha vissuto fin dall’infanzia a Bologna. Ha esordito come pittore negli anni Quaranta, raggiungendo fama nazionale negli anni ‘60 e ‘70. Presentato alla prima personale da Aligi Sassù, è stato in rapporti con Giorgio Morandi e ha partecipato a collettive insieme a De Chirico e Carrà, Mirko Basaldella e Corrado Cagli, a Giuseppe Zigaina e Carlo Levi.
Artista-intellettuale del XX secolo, con la sua pittura ha documentato la storia italiana e occidentale dal 1960 ad oggi, interpretandone le dinamiche e i fattori di trasformazione sociale, economica e politica. Ha dato forma a speranze e denunciato delusioni, sottolineato conquiste ed evidenziato le sconfitte nella ricostruzione e nel boom economico, dalla guerra fredda e alla comunicazione di massa e villaggio globale.
Pur partecipando ad importanti rassegne nazionali e internazionali, dagli anni Settanta si è escluso da un mondo artistico sempre più condizionato da esigenze mercantili e privo di autentiche finalità culturali. La ricerca pittorica però non si è mai interrotta, rimanendo confinata nel suo studio. Così la sua figurazione è divenuta più drammatica, con colori ottenebrati, forme sfocate, segni infranti, passando da un solido “realismo” ad un tendenziale “astrattismo”. L’ultima produzione evidenzia una forma sempre più frammentata, una leggibilità sempre più problematica, per esprimere la crisi del mondo occidentale. Il suo lavoro, pur ponendo al centro l’“uomo”, rileva la perdita di prospettiva sociale, civile ed estetica. Vietri si inserisce nella “linea espressionista” dell’arte del ‘900, evidenziando i pericoli incombenti sulla società consumistica che, senza più memoria intellettuale, identità culturale e valori spirituali, rischia di precludersi il futuro. (Cfr Vietri. Sono, persone e non cose | beniculturali.it/mibac).

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Tullio Vietri