Bevilacqua Giuseppe (Treviso, 1926 - Firenze, 2019)

Giuseppe Bevilacqua

[a. m.] Trevigiano di nascita (1926), aveva trascorso la giovinezza ad Oderzo, abitando coi genitori a Palazzo Foscolo. La madre era la pittrice Angelita Rolleri. Nasceva negli anni in cui lo zio Luigi de Giudici, pittore dell'avanguardia anti-accademica degli anni Dieci, marito di Maria Rolleri, sorella di Angelita, si era ritirato dalla professione e ricopriva la carica di "sindaco-podestà" di Oderzo.
Formatosi all'Università di Padova, fu dapprima lettore all'Università di Tubinga e poi assistente di Ladislao Mittner a Ca' Foscari. Dal 1967 al 2000 ha tenuto la cattedra di lingua e letteratura tedesca all'Università di Firenze.
Un ampio scorcio sulla sua vita di passioni, interessi e impegni culturali nonché di affetti e di amicizie, ha lasciato nelle intense memorie di Pagine di un lungo diario (Casa Editrice Le Lettere, Firenze, 2015).

La sua attività saggistica è fra le più importanti dell'ultimo cinquantennio.
È stato il più profondo studioso di Paul Celan. Dopo aver vinto il premio Mondello 1984 già per la traduzione di "Luce coatta e altre poesie postume", ha tradotto e curato le Poesie di Celan raccolte nel Meridiano Mondadori del 1998, seguito nel 2001 dalle Letture celaniane (Editrice Le Lettere).
Sul Romanticismo tedesco, suo permanente oggetto di studio, si sono succeduti: Parole e musica: l'esperienza wagneriana nella cultura fra Romanticismo e Decadentismo (Olschki, 1986); Romantici tedeschi (Rizzoli 1995-98, 5 volumi); Saggio sulle origini del Romanticismo tedesco (Sansoni, 2000); Introduzione al secondo "Faust" e altri interessi goethiani (Palomar, 2003), fino al saggio sul legame tra poesia e follia in Friedrich Hölderlin (Olschki, 2007). Claudio Magris considera quella dell'amico Bevilacqua «la più originale e persuasiva indagine esistente sull'argomento, che aiuta a capire a fondo pure la stagione culturale che stiamo ancora vivendo, il moderno e il suo trapasso nel post-moderno»
I percorsi dentro il Novecento si trovano raccolti in Novecento tedesco (Le Lettere, 2004) e comprendono anche la traduzione in rima delle Poesie di Gottfried Benn (Il ponte del sale, Rovigo, 2008).

Negli ultimi decenni, Bevilacqua aveva lasciato erompere anche la propria vena narrativa e poetica. Godibilissimi sono sia il breve "romanzo di iniziazione" Villa Gradenigo (Einaudi, 2011), vincitore del Premio Comisso, sia l'appena più ampio L'alzata di Meissen (Mondadori, 2014), protagonista un "Io senile", di chiara ispirazione autobiografica.
Il primo racconta il mondo e i segreti di un adolescente inquieto e solitario, nel microcosmo di una villa del Seicento e il suo vasto parco, Villa Gradenigo (alias Palazzo Foscolo), nell’abitato del paese di Borgo (alias Oderzo). Sullo sfondo dell’Italia fascista, nel cuore della provincia veneta, Maurizio sperimenterà le presenze e le assenze dell’universo famigliare, si emanciperà gradualmente dal ruolo di figlio e fratello, conoscendo i primi turbamenti, vedrà dispiegata l’immobile gerarchia sociale degli abitanti del Borgo, fino ad incontrare la politica e la letteratura, destinati a ridisegnare il suo tragitto interiore in vista dell’età adulta.
Il secondo prende nome dalla stupenda alzata in porcellana di Meissen finemente modellata, che il professor Linder, ospite come relatore ad un congresso culturale di tre giorni a Villa Bella, sul lago di Como, ammira nello studio-biblioteca riccamente dotato del Direttore della Fondazione, che l’ha invitato. La villa appare, soprattutto a sera e notte, un mondo diverso, ovattato, presago di accadimenti fuori dell’ordinario. Dell’alzata di Meissen lo attrae particolarmente l’espressività delle due figure umane rappresentate, sui lati opposti attorno al fusto a forma di tronco d’albero: una giovane donna slanciata nella corsa che tiene con una mano l’abito rialzato e con l’altra un cestino colmo di frutta dinanzi a sè, mezzo voltata tuttavia come per accertarsi d’esser seguita; un cavaliere al suo inseguimento con la mano protesa ad afferrarla. Poco dopo l'inizio del congresso, tra gli ospiti, Linder fa la conoscenza di Peonia, una giovane studiosa tedesca, lì mandata dal suo professore, per tenere la prima relazione della sua carriera. Peonia ha quasi la metà dei suoi anni. Si dispiegheranno, indovinabili ed inaspettate al tempo stesso per i protagonisti, le dinamiche dell'uomo vecchio e della donna giovane, toccati nell'atmosfera di quel luogo e di quel soggiorno da reciproca ammirazione e attrazione: complicità intellettuale, sguardi d'intesa, colloqui allusivi, vicinanze emozionanti. La storia pare l'immagine riprodotta nell'alzata, ma il loro sentimento è fragile e delicato come quella porcellana. L'abbozzo d'amore rimarrà in quella villa che l'ha visto accendersi e quale ricordo prezioso che il vecchio professore e la giovane studiosa serberanno nel loro intimo.

Il segno della sua poesia, infine, è stato lasciato nella raccolta Un pennino di stagno (Il Ponte del Sale Edizioni, 2005, a cura di Andrea Zanzotto).

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I libri di Giuseppe Bevilacqua

Giuseppe Bevilacqua, Pagine di un lungo diario (Cover) Giuseppe Bevilacqua, L'alzata di Meissen (Cover) Giuseppe Bevilacqua, Villa Grandenigo (cover) Giusepe Bevilacqua, Rilke. Un'inchiesta storica (Cover)
Giuseppe Bevilacqua, Una questione hölderliniana (cover) Paul Celan, Poesie, Traduzione Giuseppe Bevilacqua (Cover) Giuseppe Bevilacqua, Origgini del Romanticismo tedesco (Cover) giuseppe bevilacqua i romantici tedeschi cover

  • Giuseppe Bevilacqua, Un pennino di stagno. Poesie, a cura di Andrea Zanzotto, Il Ponte del sale, Rovigo, 2005 | ilpontedelsale.csvrovigo.it | Acquista
     
  • Giuseppe Bevilacqua, Claudio Magris, Itinerari dell'Adriatico, Palomar, Bari, 2007 | viaggioadriatico.it
    Al termine di una giornata speciale nell'estate del 1984, dopo una gita famigliare all'isola di Canidole, nell'arcipelago del Quarnaro, tornando in barca verso Cherso, Giuseppe Bevilacqua propose a Claudio Magris di redigere entrambi, e autonomamente, un resoconto narrativo di quei loro incontri. I due scrittori hanno fissato il loro ricordo in due racconti: Giuseppe Bevilacqua lo intitolò Due reduci pubblicandolo su "Paragone" del febbraio 1987, Claudio Magris pubblicò sul "Corriere della Sera" la sua cronaca, che poi rielaborò e rifuse nei Microcosmi. In appendice al volumetto (allegato in edizione fuori commercio agli Atti del Convegno di Novi Sad-Kotor) vengono pubblicati, con la prima versione del racconto di Magris, altri racconti adriatici di Bevilacqua.
     
  • Giuseppe Bevilacqua, Una questione hõlderliniana. Follia e poesia nel tardo Hörderlin, «Accademia toscana di scienze e lettere "La Colombaria" - Serie Studi», vol. 240, Olschki, Firenze, 2007 | Acquista
     
  • Giuseppe Bevilacqua, Villa Gradenigo, Einaudi, Torino, 2011 | einaudi.it/giuseppe-bevilacqua | Acquista
     
  • Giuseppe Bevilacqua, L'alzata di Meissen, Mondadori, Milano, 2014 | | Leggi il primo capitolo | Acquista
     
  • Giuseppe Bevilacqua, Pagine di un lungo diario, Editrice Le Lettere, Firenze, 2015 | lelettere.it | Acquista
     

Su Giuseppe Bevilacqua

Giuseppe Bevilacqua

  • Giuseppe Bevilacqua, vincitore del Premio Città di Monselice per la traduzione letteraria e scientifica, XXIX, 1999 | Relazione della Giuria e Interventi dei vincitori, Atti del ventisettesimo Convegno "Le traduzioni impossibili", Monselice, 1999, pp. 115, 120-121 | bibliotecamonselice.it
     
  • Luigi Reitani, Recensione a Giuseppe Bevilacqua, Una questione hölderliniana. Follia e poesia nel tardo Hölderlin, Firenze, Leo S. Olschki, 2007, «Osservatorio critico della Germanistica», X - 26, pp. 1-8, con la risposta di Giuseppe Bevilacqua alle osservazioni di Luigi Reitani | germanistica.net
     
  • F. G., Villa Gradenigo e la scrittura colta di Giuseppe Bevilacqua, «Il Portolano», n. 66/67, anno XVII - luglio-dicembre 2011 | Reperibilità: polistampa.com
     
  • Claudio Magris, Il dio della letteratura è nei dettagli. Elogio della descrizione: da Zola a Gadda, è là che si riconosce un grande autore, «Il Corriere della sera», 12.10.2011 | corriere.it/cultura
     
  • Bevilacqua vince il Comisso con “Villa Gradenigo”, «Il Mattino di Padova», 3.12.2012 | mattinopadova.gelocal.it
     
  • Giovanni Barracco, Villa Gradenigo di Giuseppe Bevilacqua, «CriticaLetteraria», 2.12.2014 | criticaletteraria.org
     
  • Giorgio Linguaglossa, Paul Celan (1920-1970). Poesie scelte tradotte da Giuseppe Bevilacqua | 22.6.2014 | lombradelleparole.wordpress.com
     
  • L'alzata di Meissen | Leggere per non dimenticare, Incontro del 24.10.2014, Firenze | Immagini dell'incontro | Video dell'incontro | Audio dell'incontro
     
  • Antonio Gnoli, Giuseppe Bevilacqua: «Le piccole utopie mi hanno salvato da un'esistenza ai confini della notte», «La Repubblica», 20.12.2015 | repubblica.it/cultura