Dal libro Fasti storici antico-moderni, sagro-profani, raccolti da Almorò Albrizzi, Fondatore della Letteraria Universale Società Albrizziana, Dove accomodato all’Anno MDCCXXXX si leggono di giorno in giorno con brevità accennate alcune rimarcabili Notizie, ad esso giorno spettanti […], In Calle De’ Fabri a S. Lucca, Venezia, MDCCXXXX (1740) | books.google.it/fgXt5eO9BZ8C | Leggi pdf | Leggi ebook | Estratto

GENNAJO [p. 4]

Presagj rustici. Il primo del mese, se la notte soffia vento, denota peste; se è sereno, abbondanza di Pesci. Il principio, e fine del Mese, quando sono sereni, denotano l’Anno felice. Dicono, che i legni tagliati circa il primo di Gennajo, non si tarlino, ma divengano molto duri, né soggiaciano all’ingiuria de’ Vermi. Del rimanente dal primo giorno della Natività di N. Sig. [=Nostro Signore] contano ogni giorno un Mese i Contadini osservatori della Campagna: Sicché per essempio, il giorno dopo della medema, cioè il giorno della sua Ottava, lo considerano, e lo assegnano all’Agosto, e secondo questo pronosticano la serenità di quello. Così accomodano al secondo di Gennajo, Settembre; al terzo, Ottobre; al quarto, Novembre; ed al quinto, Decembre. D’indi poi dal sesto di Gennajo fino al duodecimo, raddoppiato il numero dei Mesi, assegnano il giorno dell’Epifania a Gennajo, e Febbraio, il seguente a Marzo, ed Aprile. Oltre di ciò, se il primo di Gennajo sarà chiaro il Sole, dicono abbondanza di Pesci; se chiaro parimente il secondo, fecondità di Pecore; se così il terzo, molte tempeste, e pericoli; se tale sarà il quarto, Anno caliginoso; ma se parimente sarà così il quinto, presagiscono guerre, e copia d’infermità. Parimente osservano ogni mese la Luna prima, o come altri vogliono, terza, quarta, quinta, e dicono: quarta qualis, tota talis, e sogliono per ordinario quelle degli altri mesi imitar la prima di Gennajo. Questo Mese suol esser il più rigido, ed il maggior distruttor dell’erbe, e de’ semi; e quando non è tale, non è buono; perloché la sua dolcezza ha dato occasione al Proverb. Quando Gennajo mette erba, chi ha Grano, lo serba: per il contrario quando è freddoloso, e secco, si stima buono, dicendosi: Gennaro secco, Villan ricco.
A star sani. Giova il non lavarsi in questo mese la testa, né cavarsi sangue; il bevere digiuno del pepe entro buon vino; il non mangiar cose false; l’usar l’Elettuario caldo; e fuggire i crepuscoli.

FEBBRAJO [p. 13]

Presagj rustici. È comune opinione, che se questo Mese è piovoso, sia buon indizio per le future Raccolte, correndo il Proverbio: Pioggia di Febbraro riempie il Granaro. Sol chiaro il giorno della Purificazione [=il 2], farà più neve il resto del Verno, che avanti: denota anche abbondanza di legumi, e significa lungo freddo. Se il giorno vigesimo secondo sarà freddo molto, denota, che è per continuar tale tutto il resto del Verno. Parimente se tale il giorno della Cattedra di S. Pietro [=il 22], sarà freddo per quaranta giorni continui; e così altrettanti dal giorno di S. Maria. In questo giorno dicono, che i Medici devono proceder molto cauti con i febbricitanti. Se i Uccelli sono più grassi del solito in tempo tale, dicono i Contadini dover seguire nevi.
A star sani. Pigliar del Miele Rosato la mattina; non mangiar Arosto; pigliar il Bollito.

MARZO [p. 21]

Presagj rustici. In questo Mese ha principio la Primavera, ed è il primo nelle Lunazioni. Suol esser un Mese ventoso, ed asciutto; e quando è tale, dà indizio d’abbondanza: Marzo asciutto, Grano per tutto.
A star sani. Giova bever Vini dolci; mangiar cose dolci, e Peri cotti; far de’ bagni con Erbe odorifere; usar il succo di Ruta; non cavarsi sangue, né purgarsi.

APRILE [p. 31]

Presagj rustici. È buono Aprile, se porta il Barile: Proverbio antico, che denota buone speranze d’abbondanza, quando è piovoso, ed umido. Certo è, che viene stimato il più allegro, e delizioso dell’Anno, perché la Terra comincia a mostrarci i suoi tesori, che teneva nascosti in seno per la rigidezza dell’Inverno, co’ quali ci rallegra gli spiriti.
A star sani. Giova purgarsi, cavarsi sangue, mangiar cose fresche, con usar la Bettonica, e succo di Menta, e lasciar le cose salse.

MAGGIO [p. 43]

Presagj rustici. È consueto il proverbio: Maggio secco, e ventoso fa l’Anno fruttuoso. Questo Mese si desidera fresco, non freddo: se abbonda poi di tuoni, predice sterilità.
A star sani. Si può lavarsi la testa. Giova usar cibi caldi con aprir la vena del fegato, ed usar il succo del finocchio per sminuire la collera. Non devesi mangiar testa o piedi d’animale, perché cagionano gran danno.

GIUGNO [p. 53]

Presagj rustici. Pioggie di Giugno, se moderate, empiono il Granaio. Molte Mosche in Estate indicano mediocre Raccolta; molti Ragni sterilità; e molti Vermetti assai buon Autunno.
A star sani. Giova mangiar latuche per insalata, ed altre cose rinfrescative; ed il Vin bianco a digiuno è buono.

LUGLIO [p. 64]

Presagj rustici. Se alli due piove, seguono 40. giorni simili.
A star sani. Giova non si cavar sangue, né pigliar medicine: mangiar salvia, ruta, ed usar acqua fresca. Ne’ cibi giova l’agresto; e sopra tutto deesi guardar da commercio femminino.

AGOSTO [p. 74]

Presagj rustici. Sereno il mese di Agosto è utile alla Vendemmia, massime s’è circa S. Lorenzo [=il 10].
A star sani. Giova l’usar salvia, ed agresto; ma altresì guardarsi da biade, e verze, perché generano la quartana. Bever fresco, e mangiar Polastri, Vitella, Meloni, ec. non può far male.

SETTEMBRE [p. 84]

Presagj rustici. Dalla serenità dell’Autunno ne succede l’Inverno ventoso.
A star sani. Giova sugo di Bettonica a digiuno; nella minestra metti polvere cordiale per star allegro.

OTTOBRE [p. 93]

Presagj rustici. Se cadono tardi le foglie dagli alberi, gran freddo nell’inverno, e fertilità nell’anno seguente.
A star sani. Giova far essercizio; cavarsi sangue dalla vena del fegato; usar assai cardi, e carcioffi, mangiar pesce di mare; non uscir di casa avanti il levar del Sole; e schivar quelle cose, che generano cattivi umori.

NOVEMBRE [p. 100]

Presagj rustici. Circa la Solennità di tutti i Santi tagliandosi l’Abete, se dentro è molto asciutto, denota Inverno temperato; ma se umido assai, denota freddo.
A star sani. Giova far essercizio; cavarsi sangue dalla vena del fegato; mangiar molti cardi, e carcioffi, e pesci di mare; non uscir di casa avanti il levar del Sole; e schivar quelle cose, che generano cattivi umori.

DICEMBRE [p. 107]

Presagj rustici. I Legni tagliati al penultimo, ed ultimo di Xbre, ed ultimo di Gennajo, s’indurano.
A star sani. Giova mangiar allegramente capponi, capretti, e verze con il verzellado. Augelli, pomi, e pera dopo pasto. Giova ancora l’usare il petrose molo. La Carne di vacca farà male.

RISTRETTO DI ACCIDENTI STRANISSIMI OCCORSI NELLE PASSATE STAGIONI D’INVERNO, E PRIMAVERA. [p. 52]

A Marte è stata data una gran sassata sù i pennacchj; al Sole cacciato un occhio; a Mercurio levata la borsa di mezzo; onde porterà presentemente due dispacci di meno; a Venere lordato il suo seno; e la Luna di figura ristretta, e bislonga, fatta in poco tempo ampia, e rotonda. Da’ quali cattivi effetti sono provvenuti altrettanti inconvenienti:

  1. Che un Cospettone ha fatto dello schiamazzo tanto, perché conosceva di farsela con gente assai timida.
  2. Cupido ha fatto Beccaria, e la Vaccina si è venduta assai [a] buon mercato; sicché molta Carne cruda ha puzzato più della cotta, per esserne stata comprata di molta.
  3. Diogene colla sua lanterna cercando l’uomo, ha trovato l’uomo, la donna, e la cosa forestiera.
  4. Si sono rotte varie pignatte, ed il paese è andato tutto in brodo.
  5. Molti Poeti sono andati alla berlina, per non saper far il mestiere.
  6. Un’Orsa ingravidata da un’Elefante, ha partorito un de’ più grandi Topi, che si possano trovare in campagna.
  7. Un matto ha messo il cervello a partito a più savj.
  8. Il Lazzaretto ha ricevuto molti appestati, venuti da’ Paesi bassi.
  9. Galere in mare per siccità d’acqua, e Vascelli in terra per scarsezza di vino hanno fatto naufragio.
  10. Signora morta da disperazione, per aver tolto un Marito d’assai gran Sangue, ma di poca Carne.
  11. Molti ammalati di borsa guariti di Cervello.
  12. Il Boja disgustato da’ Medici, che gli hanno scemato il guadagno, benché risarcitogli dagli Avvocati.
  13. Venere ha mandato una Vitella al mercato, e Giove l’ha rapita senza pagarne il Dazio.
  14. Ne volete di più? Basta che i mal contenti abbiano pazienza, che, se hanno principiato colla mala Pasqua, finiranno col malanno.

ACCIDENTI STRANISS. OCCORSI NELLA PASSATA STATE, E AUTUNNO. [p. 115]

  1. Un Vecchio matto ha cercato inutilmente Moglie, perché ogni Donna sapeva d’esser egli corto di borsa, e che portava il Braghiere.
  2. Un ladro è stato condannato per non aver saputo pigliare con gentilezza.
  3. Un Guercio, ed una Gobba hanno fatto disperatamente divorzio; perch’egli di buon occhio non potea guardarla; ed ella non potea vederlo senza presentargli la schiena.
  4. Per chi non avea quattrini, sopraggiunse la nuova cattiva, che questa si fosse la disgrazia peggiore, che avvenir possa ad un Galantuomo.
  5. Chi avea bella Moglie, ha dovuto starsene molto in cervello, per certo spaventoso Ecclisse, ch’era per patir la Luna.
  6. Molti Sartori han tagliato i panni addosso di certe Signore, che con le vesti hanno cercato di coprire le opilazioni del Ventre.
  7. Molti hanno pianto per il fumo salito loro in capo.
  8. Una Forestiera ha fatto ben delle sue, ed il Marito quanto men parlava, tanto più vedeva. Vi fosse luoco per il resto!