È disponibile in libreria e in vendita sul sito ascenedese.it/.../asc9 l'ultimo numero della rivista Archivio Storico Cenedese.
Dopo l'estate sarà presentato in alcuni incontri pubblici nel Vittoriese e nell'Opitergino.
Archivio Storico Cenedese: dal 2024 è "rivista scientifica" riconosciuta dall’ANVUR
A coronamento dei molti anni di lavoro di gruppo, è giunto dall'ANVUR (Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) il riconoscimento di rivista scientifica ad Archivio Storico Cenedese per le aree disciplinari 10 e 11, cioè Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche e Scienze storiche, filosofiche e pedagogiche. È una delle poche, in Italia, ad arrivarci diciamo da “indipendenti”, come progetto editoriale dal basso, figlia di un’associazione locale, non emanazione di università, atenei o centri di ricerca strutturati.
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Vi anticipiamo intanto il sommario degli Studi&Ricerche e delle Comunicazioni presenti:
Massimo Gusso, Per una nuova lettura di Paolo Diacono (Hist. Lang. II, 2) a sostegno della localizzazione della morte di Leutari in un contesto geografico Cenedese
Dov'è avvenuta la morte del capo alamanno Leutari? Nella zona del Garda, come indicato in un passo di Paolo Diacono, o nel contesto Cenedese, come si legge nel racconto più articolato dello storico bizantino Agazia, antecedente di due secoli? L’espressione di Paolo è iuxta Lacum Benacum, da decodificare forse come una “correzione-corruzione” di una fonte che recava iuxta Lacum Lepacum, il Lago Lapacinense (l’attuale Santa Croce) che avrebbe potuto essere per un certo tempo la denominazione dell’intera area Cenedese contornata a ovest da un sistema idrografico governato dal medesimo Lago, una sorta – si potrebbe dir oggi – di “Alpago allargato”. Per sorreggere tale ipotesi ricostruttiva sono considerati e rivisitati i diversi contesti – storico, antropologico, idrografico, orografico e toponomastico – dell’area.
Alessandro Manzato, Anabattismo e dissenso religioso a Serravalle nel Cinquecento
L'autore indaga la presenza di luterani e anabattisti a Serravalle tra gli anni ’30 e gli anni ’60 del XVI secolo attraverso lo studio dei processi dell’Inquisizione, integrati dalle carte del Consiglio dei Dieci e dai Libri delle Parti di Serravalle. Riscostruisce la fitta trama dei gruppi eterodossi, vari per dottrine e ceti sociali degli aderenti, capaci di operare attivamente nel contesto cittadino per la diffusione delle loro idee, e si concentra in particolare sugli anabattisti, i più colpiti dalle indagini del Sant’Uffizio. Sulla base del processo al nobile bellunese Andrea Doion tra 1568 e 1569, avanza infine un’ipotesi sull’identificazione di Tiziano, il predicatore che portò l’anabattismo in Italia.
Ivette Marli Boso, O talian entre proibição e redescoberta. Dialetos vênetos nas zonas de colonização no sul do Brasil
Em um grande país multicultural como o Brasil, historicamente unido pela língua portuguesa, existe também o talian, ultima língua neolatina: uma koiné línguistica de vêneto, trentino, lombardo, friulano…, formado ao tempo de varias ondas migratórias a partir dos anos 1874-75. Esta língua se desenvolveu e parcialmente sobrevive em comunidades do interior do país e menos em grandes areas urbanas. Em 2014 o governo brasileiro declarou o talian “língua que pertence ao património imaterial e cultural do Brasil”. O ensaio da Marli Boso descreve a história e a evolução socio-linguística do talian resumida em três etapas: do medo (o periodo do governo nacionalista de Getúlio Vargas), da vergonha (os trinta anos seguintes caracterizados pelo desprezo e pelo estigma social e escolar) e do orgulho da redescoberta (os últimos quarenta anos).
Giampietro Fattorello, Dire la sindrome da ineffabilità: la poesia di Luciano Cecchinel (II)
La genesi della poesia di Luciano Cecchinel è nella fine traumatica della civiltà contadina di Revine-Lago, nella Vallata prealpina dell’Alto Trevigiano, ove è nato nel 1947. L’evento, causato dalla modernità industriale, ha indotto l’autore a trasfigurare in versi quella indicibile poesia che, prima della mortale lesione, percepiva nel paesaggio primigenio. Di qui la costante della sua “azione poetica”: dire la sindrome da ineffabilità. Un dire, nutrito di pietas per il “mondo di prima” e reso necessario da uno stato di inquietudine. Una parola affidatasi dapprima alla lingua veneta alto-trevigiana, la sola capace di “salvare” il proprio mondo in estinzione, poi all’italiana e all’inglese. Un idioma sempre bruciante e febbrile, anche quando segue negli Stati Uniti la traccia della madre del poeta, si fa canto etico della Resistenza e della guerra civile, parla lucidamente della condizione depressiva e diviene compianto per la prematura e inaccettabile morte della figlia Silvia, ferita inguaribile che ha segnato anche la moglie Danila e la secondogenita Chiara.
[La prima parte del saggio sulla poesia di Luciano Cecchinel è stata pubblicata nel numero 8 di Archivio Storico Cenedese]
Giacomo Bernardi, Gli affreschi della chiesa di San Bernardo a Cesana
Il piccolo borgo di Cesana di Lentiai (Belluno) fu un importante feudo signorile della Valbelluna posto sulle rive del Piave al confine tra il trevigiano, il bellunese e il feltrino che per lungo tempo mantenne intatta la propria autonomia rispetto alle varie signorie che si avvicendarono nel controllo del territorio. Questo articolo ripercorre in breve le vicende storiche della contea e dei signori di Cesana focalizzandosi poi sulla chiesa gentilizia di San Bernardo, unica testimonianza conservatasi integralmente di questo nobile passato, e sui suoi affreschi, indagandone le fasi decorative e le maestranze succedutesi nel contesto della coeva produzione artistica locale e regionale.
Matteo Venier, Pietro Edo in Serravalle: un’omelia per l’ordinazione di Domenico da Lentiai
Nel contributo vengono pubblicate due orazioni dell’umanista pordenonese Pietro Edo, trasmesse autografe dal ms. Trieste, Biblioteca Civica «Attilio Hortis», R. P. 2-27; speciale importanza riveste quella pronunciata in Serravalle (ante 1474) in occasione dell’ordinazione sacerdotale di Domenico da Lentiai, un giovane chierico, amico dell’Edo. Essa ha per tema il sacrificio eucaristico e rivela la consuetudine dell’autore con la letteratura patristica e la teologia tomista.
Silvia Bevilacqua, Un inedito intervento di Paolo Pajetta nell’ex Casa Canonica della Cattedrale di Ceneda
La Verifica di Interesse Culturale per palazzo Graziani, già casa canonica della Cattedrale di Ceneda, è stata l’occasione sia per ricostruire le vicende del Novecento di questo edificio di pregio (da quando cioè l’immobile è stabilmente diventato di proprietà ecclesiastica) sia per scoprire e studiare il ciclo pittorico che decora il salone del piano nobile, un intervento che era del tutto sconosciuto alla critica. Si compone di estese porzioni decorative floreali e trompe l’oeil ad accompagnare quattro ampi riquadri di paesaggio che sviluppano il tema del ponte, in cui si confrontano la bellezza della natura e l’ingegno dell’uomo. L’individuazione in una collezione privata di un disegno di Paolo Pajetta, databile al 1860, ha consentito di assegnare l’intero intervento a questo pittore dell’Ottocento vittoriese, noto soprattutto per essere il padre di Pietro, artista che è una vera gloria locale. Il catalogo degli interventi decorativi di Paolo Pajetta, che attende la costituzione di un suo personale catalogo, si arricchisce così di un punto fermo.
Brevi
- Paolo Spedicato, For Mozart’s librettist, a Queens fanfare | Riproposizione e traduzione di un articolo del «New York Times» del 21 ottobre 1987, dedicato al monumento che ricorda la tomba di Lorenzo Da Ponte in un cimitero di Queens.
- Bruno Callegher, Disiecta Membra Amaltheorum | Le travagliate vicende di una biblioteca gloriosa ma sfortunatamente dispersa, quella della famiglia Amalteo di Oderzo.
Recensioni
- Roberto Costella | Prealpi Sanbiagio una banca per l’arte, a cura di Cristina Falsarella
- Sante Rossetto | Fra Dante e il Duemila, di Lamberto Salvador
- Bruno Callegher | Figlio del lampo, degno di un re, a cura di Giovanna Gambacurta, Marta Mascardi, Maria Cristina Vallicelli
- Bruno Callegher | La necropoli di Opitergium, a cura di Marta Moscardi, Margherita Tirelli, Maria Cristina Vallicelli
- Bruno Callegher | Ricordi di Quirino Zagonel, a cura di Giampaolo Zagonel.